La Luna? "Colonizziamola con una stampante 3D"

La cosa di Enrico Dini allo spazio: l'ingegnere di Pontedera che stampa le case contattato anche dall'Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi

Enrico Dini

Enrico Dini

Pontedera, 24 maggio 2018 - Il futuro è adesso.  Infatti se già si parle che le prima passeggiate spaziali a pagamento distano, secondo gli scienziati, un anno o poco più, tra neanche cinque anni sulla Luna si potrebbe iniziare le costruzione del primo villaggio di case stampate con la polvere lunare, e munite anche di un piccolo «orto stellare» dove coltivare senza problemi pomodori e basilico. Nelle settimane scorse al convegno di Chicago sul futuro dell’industria delle costruzioni, che ha chiuso un’importante fiera del settore, D-Shape – la stampante in 3d inventata dall’ingegner Enrico Dini di Pontedera – è stato dichiarato: «il sistema di costruzione rapida per edilizia più vicino al mercato in quanto caratterizzato da indubbi vantaggi in termini di compatibilità ambientale e flessibilità produttiva». Ma Dini non è uomo che si crogiola sugli allori. 

La Luna, infatti, è un obiettivo che Dini insegue da anni e con il gruppo di imprese Alta Spacc, Fostcr&partncrs e la Scuola Sant’Anna di Pisa, ha vinto il bando dell’Agenzia spaziale europea nell’ambito del programma Aurora, che prevede l’invio di un Lander europeo sulla Luna. Quando? «Posso ipotizzare cinque anni» dice Dini che con questo progetto, finalizzato all’applicazione della tecnica D-Shape sulla Luna, l’ingegnere visionario porterà la sua stampante nientemeno che sul nostro satellite per applicare la tecnologia utilizzando il suolo lunare. «La corsa allo spazio è ripartita alla grande – spiega Dini –. In questi mesi ho avviato contatti anche con l’Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi, non c’è più solo la Nasa o l’Esa».

«Ma anche cinesi e indiani si stanno muovendo con forza lanciando risorse inimmaginabili su una cosa che rappresenta il futuro». Un futuro che non si ferma alla luna? «Gli occhi sono già puntati su Marte, che forse riscuote ancora più interessi – aggiunge Dini –. Qui, secondo me, le cose si potrebbero concretizzare in 10 anni. Poi, si sa, la Luna è centrale per le sue risorse e potenzialità: il suo sottosuolo è ricco di minerali estraibili e poi, seppur pochissima, ha dell’acqua. E non solo: la Luna, del resto, è per l’umanità il punto di partenza privilegiato per procedere oltre».

Quindi rotta su Marte. Le prove di laboratorio sono già state fatte, il progetto va avanti e le case si potranno stampare con la grande stampante messa a punto da Dini: il robot impasterà la regolite (la polvere lunare) con un legante ricavandone roccia sintetica. Del resto Dini è l’uomo che ha già realizzato un ponte in Spagna, stampandolo in 3d. E con lo steso metodo ha realizzato le barriere coralline per ripopolare i fondali del Golfo di Bahrein, dell’Olanda e del Principato di Monaco. In quest’ultimo da anni, ormai, D-Shape ha stampato una barriera di sabbia e manganese, destinata alla riserva del Larvotto. Dell’uomo del futuro di Pontedera si stanno occupando anche le televisioni di Austria e Olanda. In lavorazione c’è un docu-film che racconta l’avventura dell’uomo che sogna di colonizzare lo spazio.