Il sangue in ospedale lo porta il drone, ecco il primo volo di prova

Il drone potrà portare anche medicinali, organi, plasma "evitando" il traffico

La presentazione (foto Sarah Esposito/Germogli)

La presentazione (foto Sarah Esposito/Germogli)

Pontedera, 19 ottobre 2018 - Ospite a sorpresa al centro trasfusionale dell’ospedale Lotti di Pontedera. Sulla scrivania dell’accoglienza è planato il drone porta sangue. Si tratta di un’invenzione di due ingegneri (Giuseppe Tortora e Andrea Cannas) che insieme hanno fondato la spin off della Scuola Sant’Anna: la Abzero.

La novità sta tutta nella capsula retta tra gli artigli del drone: una cella intelligente in grado di comportarsi in maniera diversa rispetto al contenuto. L’operazione di portare sangue, plasma, medicinali oppure organi su gomma in un prossimo futuro potrebbe essere totalmente diversa. Tra pochi mesi, anche soltanto sei se tutte le sperimentazioni andranno a buon fine, il personale del reparto di immunoematologia potrebbe caricare la cella «intelligente» con il materiale da trasportare e programmarla attraverso una piattaforma, dove sarà inserita la destinazione e il contenuto. La cella a quel punto saprà automaticamente quale temperatura prevedere per il viaggio e potrà alzarsi in volo per raggiungere la sua destinazione in un raggio di circa trenta chilometri.

"La temperatura è uno degli aspetti principali – ha dichiarato il primario del centro trasfusionale Fabrizio Niglio – perché ogni materiale trasportato richiede condizioni differenti, soltanto grazie alla sperimentazione pratica, che si svolgerà nelle prossime settimane, sul controllo dei gradi all’interno della cella potremo avere la certezza che non ci siano alterazioni durante il viaggio".

Domenica mattina 21 ottobre ci sarà il primo viaggio del drone con partenza dall’ospedale Lotti e arrivo alla rotatoria dei cimiteri. Poi partiranno le sperimentazioni con liquidi inerti. Un’idea diventata realtà grazie alla collaborazione tra i due ingegneri e il centro trasfusionale pontederese.

"È importante la collaborazione e la disponibilità delle amministrazioni comunali – hanno detto Tortora e Cannas – di chi ha dato una possibilità a un’idea che poteva sembrare folle. La cella trasportata da un drone abbatte dell’80% il tempo che ci impiegherebbe un’auto a compiere lo stesso tragitto. Utile per le situazioni di emergenza ma anche nella routine per diminuire i costi indiretti delle aziende sanitarie. Inoltre le performance potranno cambiare con l’evoluzione dei droni, domani la cella potrebbe essere montata su una Ferrari del cielo".

"Poche volte sono stata felice come oggi – ha detto in conferenza stampa la vicesindaca Angela Pirri – io sono una ricercatrice e sono commossa nel vedere come la tecnologia possa essere a servizio della gente".

Sarah Esposito