Droga e violenza, le frasi choc: "Mi hanno sparato per niente dopo sei anni di lavoro insieme"

Si sono svolti gli interrogatori di garanzia dopo l’esecuzione delle misure cautelari nell’ambito delle indagini della Procura di Pisa sul giro di spaccio con estorsione in Valdera. I principali indagati, si apprende, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere relativamente ad un copione che viene contestato dagli inquirenti e che parla di droga presa a chiodo, di minacce con le armi e altri metodi violenti per farsi pagare i debiti. Un copione che per la Procura è scritto nelle intercettazioni telefoniche. "Cumpà, a me mi hanno sparato non perché gli dovevo dare dei soldi... per una cavolata... dopo sei anni che lavoriamo insieje... mi spari per niente. Perché la gente andava dicendo che io gli volevo levare il giro". E poi altre frasi ascoltate dai carabinieri: "E’ con questa che hai sparato? Pensavo con quell’altra...". "No, no, ... questa, questa".

Una storia che comincia con un furgone crivellato di colpi di pistola e che racconta di armi, furto in abitazione, danneggiamento mediante incendio fino alla detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

È l’inchiesta ‘Doppio gioco’ – indagini coordinate dla pm Flavia Alemi – dove comunque al centro di tutto c’è la droga, piaga della provincia di Pisa e fronte caldo con cui le forze dell’ordine devono confrontarsi ogni giorno. Indagine sempre in corso e che, appunto, ha già portato all’esecuzione di dodici misure cautelari: tre in carcere, sette ai domiciliari e due obblighi di presentazione alla Pg. In cella sono finiti Umberto Vispo, il figlio Antonio; e il rumeno Mario Valentin Petica 20 anni. Per l’altro figlio di Vispo, Massimo, è scattato invece l’obbligo di presentazione alla Pg insieme alla fidanzata di Petica, Giulia Mataluni, 25 anni. Arresti domiciliari invece per Giuseppe Alcuri; Luan Preci; Massimiliano Sagarriga Visconti, Manuel Bertini; Marco Sarperi, e gli albanesi Gehard Kalaj e Olsi Beshirdi.

C. B.