"Divieti ai camion ce ne sono già troppi"

Assotir sul blocco del traffico a Lastra a Signa. Capecchi: "Non vorremmo fosse il primo di una nuova serie, serve il confronto"

Un nuovo blocco al transito dei camion. E’ entrato in vigore ieri a Lastra a Signa e, di fatto, FiPiLi e autostrada A11, le due principali strade della Toscana centrale, sono scollegate tra loro. Separate. Assotir non ci sta. E interveniene con Giovanni Capecchi, presidente di Assotir Toscana centrale, che ha sede a Santa Croce al Gruppo Valiani, Alessandro Lorenzi che presiede Assotir della Costa e Maurizio Bandecchi che coordina Assotir della Toscana.

L’ordinanza di divieto ai mezzi pesanti a Lastra a Signa è entrata in vigore ieri. "Con i continui ingorghi della FiPiLi e l’assenza di percorsi che possano collegarla con l’A11 in modo legittimo ed efficace – attacca Assotir – le due principali arterie viarie della Toscana centrale sono di fatto già separate. Ma a causa delle note emergenze e delle file quotidiane, si cercano alternative".

"Questo ultimo provvedimento però – fanno notare i presidenti delle delegazioni interprovinciali Assotir della costa e della Toscana centrale, Giovanni Capecchi e Alessandro Lorenzi – non vorremmo fosse solo il primo di una nuova serie. Se da un lato si possono certo comprendere le preoccupazioni degli amministratori locali che vedono aumentare i carichi di traffico di zone densamente urbanizzate e cercano di correre ai ripari, dall’altro lato secondo noi occorre evitare a tutti i costi una nuova ondata di divieti di circolazione ai mezzi pesanti, perché si penalizza il trasporto e con esso anche il sistema produttivo e commerciale dell’intera Toscana centrale".

"Divieti di circolazione ce ne sono già troppi – aggiunge il coordinatore regionale Assotir Maurizio Bandecchi – sia in zone abitate, e si può capire, ma anche su strade extraurbane che invece andrebbero recuperate alla possibilità di circolazione anche allo scopo di permettere un possibile travaso di traffico fra una arteria e l’altra, fra FiPiLi, Firenze-Siena e rete autostradale e fra queste e le strade ex statali, ora regionali. La ricerca di vie di fuga è dettata solo dal fatto che si rischia di restare prigionieri in veri e propri imbuti di traffico". "E proprio per non gravare su aree delicate, o almeno per poter sperare di limitare i disagi per tutti gli interessati e non solo su alcuni di essi, occorre avere una visione più ampia delle possibili alternative e di tutte le possibilità offerte dalla rete stradale regionale – conclude Assotir Toscana – L’unico modo è avviare un confronto con chi le strade le percorre tutti i giorni. E serve avviarlo urgentemente, come abbiamo chiesto da settimane. Servono percorsi alternativi e non divieti e, soprattutto, una programmazione degli interventi e delle possibili alternative".