Dal depuratore energia termica alle aziende

Comune di San Miniato e Cuoiodepur puntano ai fondi del Pnrr per realizzare un impianto di teleriscaldamento nella zona industriale

Biometano grazie alla digestione anaerobica dei fanghi conciari, energia elettrica da un impianto di cogenerazione ed energia termica da mettere in rete tramite teleriscaldamento per essere distribuita alle concerie di Ponte a Egola. E’ il progetto che Comune di San Miniato, proprietario del depuratore, e Consorzio Cuoiodepur – guidato da Michele Matteoli – che gestisce l’attività pubblico privata nella struttura di San Romano, puntano a realizzare con i fondi Pnrr. In nome di una spinta ulteriore all’economia circolare. Perché?

Il progetto – si legge – "verrebbe ad assumere rilevanti connotati di ottimizzazione del recupero dei rifiuti, così come integrazione energetica a livello di area produttiva industriale". Con obiettivi concreti: riduzione dei fanghi prodotti dal ciclo di trattamento delle acque reflue; trattamenti di alcuni flussi residui di scarto delle lavorazioni conciarie; recupero energetico, appunto, con produzione di energia elettrica (che coprirebbe l’85% del fabbisogno del depuratore) e termica; fornitura di energia termica alle aziende consorziate tramite un collegamento tra Cuoiodepur e la zona industriale. "Un progetto importante – spiega il sindaco Simone Giglioli – che proponiamo al finanziamento e che, come evidente, darebbe un grande impulso all’economia circolare nella quale crediamo tutti fortemente: Comune e Consorzio Cuoiodepur". Un progetto elaborato dal Consorzio, all’esito di un accurato studio ed approfondimenti, che la giunta di San Miniato ha approvato nei giorni scorsi per sottoporlo alla possibilità di accedere ai finanziamenti europei sulla transizione ecologica. A proporlo è il Comune, quindi, proprietario della struttura e impegnato a collaborare con il Consorzio nel richiedere tutti i contributi pubblici per la depurazione pubblica destinandoli all’adeguamento, ammodernamento ed ampliamento degli impianti.

Un’operazione che rientra anche perfettamente negli accordi tra Comune, Regione Toscana ed il Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, realtà in piedi dal 1967 ed alla quale sono attualmente associate circa 60 concerie specializzate in particolare nella concia al cromo, nella concia al vegetale per la produzione del cuoio da suola: favorire la realizzazione di investimenti privati nell’ambito dell’economia circolare, finalizzati alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti nel ciclo produttivo nonché alla loro valorizzazione attraverso attività di riciclo, recupero e riuso.

E l’economia circolare rappresenta un nuovo modo di gestire il valore che, in linea con le esigenze di sostenibilità e tramite la rottura del tradizionale modello lineare guidato da una logica di approvvigionamento-produzione-utilizzo-scarto, promuove un virtuoso e sinergico riutilizzo di tutte le risorse che alimentano il ciclo di produzione e consumo. Ecco quindi un progetto che guarda ancora oltre e che rientra nella filosofia di Cuoiodepur – impianto che ha portato a termine, di recente,anche importanti realizzazioni nell’ambito dell’operazione Tubone – che ha in corso un’intensa attività di ricerca e sviluppo. Se il progetto fosse finanziato, è stato stimato che avrebbe tempi di realizzazione di 33 mesi.

Carlo Baroni