Concerie verso un autunno caldo "Temiamo blocchi di produzione"

Sindacati in massima allerta per la nuova impennata dei costi energetici. Mainardi: "Grande incertezza"

SANTA CROCE

di Carlo Baroni

"Temiamo un autunno pesante". Loris Mainardi, segretario Filtecm Cgil non nasconde la forte preoccupazione dei sindacati per quello che potrà accadere nei prossimi mesi. Lo scenario è carico di molte incertezze: i costi energetici la cui crescita non sembra volersi arrestare; il lavoro che rallenta per tutte le destinazioni, comprese quelle più dinamiche negli ultimi mesi come pelletteria e arredamento. L’orizzonte è reso ancor più instabile dalla situazione pandemica in Cina, storico primo mercato di destinazione per le pelli conciate in Italia, e dal conflitto russo-ucraino con le tensioni scaricate sul mercato energetico. Fattori che potrebbero innescare una spirale rovente.

Mainardi, si torna al lavoro, i bottali riprendono a girare, tra pochi giorni ci sono le fiere. Ma quali le prospettive?

"Incertezza, diffusa e carica di preoccupazione sono le parole chiave. Inutile girarci intorno, i costi sono una spada di Damocle sul futuro e breve e medio termine".

Si potrebbe assistere anche a blocchi produttivi?

"Non mi meraviglierei. Non sarebbe da meravigliarsi. Nel nostro comparto ci sono segmenti nei quali i costi energetici hanno un peso enorme e più rilevante che in altri. Pensiamo al calzaturiero e al conto terzi: qui il costo dell’energia elettrica e del personale incidono più profondamente che nel conciario sui prodotto. Nella conceria c’è il kow how che ha una quota rilevante, pur essendo il costo energetico una voce di rilievo. Il nostro distretto non è dunque immune da rischi. Visto che si parla di ulteriore impennata".

Riflessi sulle aziende, ma c’è da pensare anche alle famiglie...

"Il rischio più ampio e complessivo è senza dubbio quello che si inneschi una spirante pericolosa a livello sociale. La pubblicazione delle bollette sono diventate manifestati che gridano aiuto. Ma pensiamo agli operai che si vedono arrivare a casa bollette lievitate per i consumi domestici, prendono sempre lo stesso stipendio e sono costretti a far fronte ad un costo della vita che è quadruplicato a dir poco. Come si fa a non essere preoccupati davanti a questo scenario che ha troppi, molti, ingredienti inquietanti".

La stagione lavorativa, inoltre non aiuta...

"Le aziende che hanno appena ripreso a lavorare stanno smaltendo gli ultimi ordini, sostanzialmente residuali. Poi gli occhi sono puntati sull’estivo che, si sa, per la pelle non è certamente la stagione migliore. Quindi maggiori costi, incertezza sui mercati e una minore quantità fisiologica di lavoro".