Come affrontare il ’Long-Covid’, tra sviluppi e riabilitazione

Se n’è parlato ieri pomeriggio in un convegno organizzato dalla fondazione Volterra Ricerche, Auxilium Vitae, Asl e Accademia dei Riuniti

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Si chiama ‘Long Covid, disabilità e riabilitazione. L’impegno di Volterra nella pandemia’ è il convegno organizzato ieri al ridotto del Persio Flacco da Fondazione Volterra Ricerche con Auxilium Vitae, Asl e Accademia dei Riuniti. Un’iniziativa che ha presentato gli sviluppi sul fronte della riabilitazione per i pazienti affetti da ‘long Covid’, uno spettro di sintomi che persistono dopo la guarigione dal virus anche in soggetti che hanno avuto forme più sfumate o asintomatiche della malattia.

Un progetto che si è incanalato su due cammini: il primo, afferente alla Asl e condotto dal dottor Roberto Andreini, direttore dell’area medica, ed un secondo sbocciato in seno a Auxilium Vitae, con la presa in carico di pazienti affetti dal centro di riabilitazione cardio-respiratoria diretto dalla dottoressa Anna Zito e dal centro svezzamento, oltre a pazienti seguiti con la telemedicina dal dottor Guido Vagheggini, presidente della Fondazione Volterra Ricerche. Durante l’ultimo anno, Auxilium ha preso in carico 50 persone che avevo subìto tracheotomia per il Covid e altrettanti pazienti non tracheostomizzati. Tutti affetti da long Covid. Mentre sono 400 i pazienti con post Covid seguiti via telemedicina da Volterra e residenti in Valdicecina e Valdera. L’età media dei pazienti con sintomi post Covid ha 55 anni, mentre il 70% dei pazienti con tracheotomia è riuscito a tornare a casa con una certa autonomia. "I sintomi riguardano difficoltà respiratorie, stanchezza, nebbia mentale con problemi di memoria e concentrazione, dolori muscolari – ha spiegato il dottor Vagheggini - Vengono avviate valutazioni multidisciplinari in base alle problematiche specifiche che si presentano ed una terapia efficace è la riabilitazione fisica, sia assistita, sia autogestita. Ciò significa un programma alimentare per riprendere peso o massa muscolare o, al contrario, per perdere peso, il supporto psicologico e l’uso di polivitaminici e integratori".

"L’approccio è multidisciplinare perché nel progetto sono entrati in campo medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti e psicologi – ha aggiunto la dottoressa Zito - il primo passo è togliere il supporto ventilatorio e avviare una riabilitazione respiratoria e motoria. E ogni figura sanitaria, in base al problema, segue un percorso preciso nella strada alla riabilitazione del paziente con long Covid".

Ilenia Pistolesi