Cascino davanti al giudice per l’interrogatorio

Il legale Antonio Cariello difensore dell’indagato sta studiando le carte

E’ stato fissato per venerdì mattina l’interrogatorio di garanzia, davanti il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa Donato D’Auria, per Luigi Cascino, in cella dalle prime luci dell’alba di martedì. L’interrogatorio si svolgerà, ovviamente, nel carcere Don Bosco di Pisa e l’indiziato di delitto sarà assistito da uno dei volti più noti del foro pisano, il penalista Antonio Cariello. Quando è stato arrestato, si apprende, l’uomo non ha proferito parola. Se deciderà di rispondere alle domande, in sede di interrogatorio, è una scelta che farà nelle prossime ore insieme al difensore.

Il contesto nel quale gli inquirenti collocano il movente dell’omicidio – il clima di tensioni covate negli anni per le continue liti di vicinato – deve ancora delinearsi più nitidamente se, com’è ritenuto, Luigi Cascino è il killer di Checcucci, e se la ragione che avrebbe scatenato la sua furia, sarebbe stata davvero quella di vendicarsi sul fratello della vittima. Le liti, in piedi da anni, infatti erano con Gilberto Checcucci; ed erano iniziate poco dopo che i Checcucci si erano trasferiti da Firenze a Fucecchio. Liti prima per i lavori di ristrutturazione, poi per il marciapiede, la siepe, il posto auto, alla fine ogni minima cosa sarebbe stata causa di zuffa. E Gilberto Checcucci in queste settimane d’indagini aveva puntato più volte il dito sulle ruggini con il vicinato. Ma perché allora è stato ucciso Roberto, quello che non litigava mai, un uomo mite, silenzioso, solitario, che cercava di riportare alla calma il fratello quando questo si arrabbiava? Era il più debole, in fondo, quello che si allontanava da solo da casa, e uccidendo lui – è ipotizzato – sarebbe stata inflitta la più dolorosa delle punizioni all’odiato vicino. Un quadro di ipotesi, tutto questo, che deve ancora essere messo, si apprende, definitivamente a fuoco e sul quale gli inquirenti attendono proprio il contributo dell’indiziato di delitto al quale contestano la premeditazione. Il giudice disponendo la misura cautelare ha anche evidenziato il pericolo di reiterazione del reato.

Carlo Baroni