Caro energia, bar e negozi al buio "Rischiamo di chiudere per sempre"

La protesta delle attività: luci spente per un quarto d’ora. Cresce la preoccupazione per i costi alle stelle. Confcommercio: "In tanti non hanno riaperto dopo le ferie. Servono soluzioni concrete e immediate"

Migration

Luci spente per un quarto d’ora a metà mattinata. È successo ieri in molti negozi, bar, ristoranti e attività della provincia di Pisa. Una protesta simbolica ideata da Confcommercio per sensibilizzare politica e società civile sui rincari del costo della luce e sugli effetti devastanti che questi stanno causando alle piccole e medie imprese.

"Alle 12 le luci di molte attività, bar e ristoranti si sono spente per un quarto d’ora, un segnale di protesta forte e visibile lanciato in tutto il Paese e a cui hanno aderito moltissimi imprenditori del territorio angosciati e preoccupati da questa situazione – afferma il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi –. Spegnere la luce oggi, sia pur per pochi minuti, è fondamentale per non rimanere al buio per sempre. Perché questa è la fine che rischiano di fare le nostre attività travolte da una vera e propria emergenza che riguarda l’intero sistema economico. Con i costi in continuo aumento e a parità di ricavi gli imprenditori non guadagnano e si trovano davanti a scelte dolorose, basta pensare ai licenziamenti che a breve potrebbero creare una situazione di disagio tale da mettere a rischio la tenuta del nostro sistema economico e sociale.

Un’iniziativa che si aggiunge a quella denominata "bollette in vetrina", partita proprio da Firenze qualche giorno fa. "Un grido d’allarme – continuano da Confcommercio – che vuole richiamare l’attenzione di politica e istituzioni sul tema del caro-energia. Servono soluzioni concrete e immediate per uscire da questa situazione che minaccia di spazzare via tantissime imprese, nella sola Toscana sono a rischio chiusura nei prossimi sei mesi almeno 11mila imprese del terziario, per un totale di 27mila occupati che resterebbero senza lavoro".

Un rientro dalle vacanze estive amaro per tantissimi imprenditori che dopo due anni di pandemia si trovano a dover affrontare anche il caro bollette. E la preoccupazione maggiore riguarda i prossimi mesi. "C’è stata una bella adesione – commenta Alessandro Simonelli, presidente area vasta Confcommercio Pisa –. È stata un’iniziativa certamente simbolica ma che ha voluto portare l’attenzione sulla situazione che stiamo vivendo. Ci sono ristoranti che si sono visti quadruplicare la bolletta, con costi che arrivavano a mille euro nel 2021 e che adesso sono schizzati a 4mila. Ci sono aziende che ancora non hanno riaperto dopo le ferie per lo stesso motivo. È una guerra nella guerra e il nostro rammarico è che chi ci governa non tiene in considerazione la storia recente, la pandemia e un decennio di crisi economica dalla quale non ci siamo mai davvero risollevati. I negozi sono le luci della città e quando si spengono rimangono solamente città fantasma".

Sarah Esposito