Cani da guardiania e turisti: "I cartelli non basteranno"

A Palazzo dei Priori il summit con gli agricoltori dopo gli attacchi ai danni di escursionisti delle nostre colline: "La responsabilità ricade sui pastori".

Cani da guardiania e turisti: "I cartelli non basteranno"
Cani da guardiania e turisti: "I cartelli non basteranno"

VOLTERRA

"La soluzione pensata dal Comune, che consiste nel posizionare cartelli che segnalano la presenza di cani da guardiania, può andare bene, ma dubito che sarà risolutiva". È con queste parole che Giovanni Vezzosi del direttivo Cia - Confederazione italiana agricoltori e allevatori Etruria, commenta l’incontro che si e tenuto a Volterra, a Palazzo dei Priori, su convocazione del vicesindaco Davide Bettini. All’ordine del giorno un confronto con gli allevatori detentori di cani da guardiania. Un summit che si è svolto a seguito di una sequela di episodi che hanno visto coinvolti alcuni turisti aggrediti dai cani da guardiania, alias da pastore, che sorvegliano le greggi.

Animali la cui presenza nel territorio si e resa indispensabile per proteggere gli allevamenti di pecore dai troppi e continui attacchi dei predatori dei boschi. Attacchi che stanno arrecando, ormai da anni, ingenti danni alla pastorizia locale, in ginocchio per l’annosa questione degli assalti alle greggi di pecore da parte di ibridi, in particolar modo. "L’idea che giunge dall’ amministrazione comunale - dice Vezzosi - riguarda il fatto di posizionare cartelli lungo i percorsi in modo da segnalare la presenza dei cani e quindi l’eventuale pericolo, invitando i passanti a adottare un atteggiamento adeguato. Così facendo però ci si limita solo a mettere una toppa al problema. Se il cane da guardia morde qualcuno - prosegue - la responsabilità continua a restare del padrone, a differenza dei disastri fatti dal lupo. Danni enormi per i quali non paga nessuno". Quello della gestione del lupo è un tema dalla cornice grave e annosa a Volterra e nell’intera Valdicecina, per il quale il mondo agricolo ora più che mai invoca una gestione concreta poiché i numeri degli attacchi predatori stanno aumentando sempre di piu, mettendo in crisi l’intero settore della pastorizia che rischia di scomparire.

"La pastorizia sta sparendo - conclude il dirigente della Cia Etruria - perciò ritengo che l’unica soluzione possibile sia che la politica metta mano al problema come accadde molti anni fa". Ovvero: ""Bisogna pensare ad una gestione concreta di contenimento dei numeri del lupo, perché la situazione sta decisamente sfuggendo di mano".