Nuovo stadio, Pontedera ci riprova. Sopralluoghi di due imprenditori

Il presidente granata Boschi: "Sarà un impianto interamente coperto"

Il patron granata Paolo Boschi

Il patron granata Paolo Boschi

Pontedera, 18 giugno 2018 - Il Pontedera calcio guarda avanti e si proietta nel futuro. Quello, non troppo lontano, nel quale spera di veder realizzare un suo sogno: la costruzione di uno stadio all’avanguardia. Un’idea che ritorna prepotentemente a galla dopo quella nata già oltre un anno per un progetto stile Juventus stadium ad opera dell’architetto Zavanella ma rimasta allo stato embrionale. Questa è del tutto nuova, con interlocutori diversi.

Entro la fine del mese di giugno sono stati programmati due incontri con altrettanti gruppi imprenditoriali che si occupano di costruzioni edili. Uno è lombardo ed ha sede nei pressi di Milano, l’altro è toscano, ma la sede è fuori dalla nostra provincia. L’intenzione della società granata è chiara: realizzare il nuovo impianto, che sorgerebbe al posto dell’attuale Ettore Mannucci, a costo zero e successivamente trarne dei guadagni.

Come? L’iter è chiaro per come lo illustra il presidente del club pontederese Paolo Boschi: «L’impianto comprenderebbe negozi, ristoranti, supermercati, piuttosto che palestre, che permetterebbero di renderlo vivibile durante tutta la settimana da vari fruitori. L’impresa costruttrice con la quale riusciremo a stringere l’accordo si accollerebbe il costo dell’opera e poi rientrerebbe nei bilanci con i guadagni che usciranno fuori da questo tipo di attività commerciale. Una volta riequilibrate le spese, i ricavi comincerebbero a fluire nella casse del Pontedera, e intendo ovviamente la società, non i soci, che in questo modo si auto finanzierebbe».

Anche a livello di struttura il primo dirigente ha le idee ben precise: «Andrebbe realizzato un impianto adatto alla nostra realtà, ma interamente al coperto e con tutti i posti a sedere, curve comprese. Chi assiste alla partita del Pontedera deve starsene comodo, senza timore di bagnarsi quando piove. Per questo la tribuna, costruita con i concetti di metà anni Sessanta, andrebbe ricostruita interamente. E poi gli spalti devono essere più vicino possibile al campo, senza togliere comunque la pista di atletica».

I colloqui sono dati a buon punto, anche perché i responsabili dei due gruppi hanno già effettuato un sopralluogo all’impianto cittadino dichiarando fattibile l’operazione. «Nei prossimi giorni – conclude Boschi - dobbiamo incontrarci per portare avanti le cose, poi sceglieremo la soluzione che riterremo migliore. Perché alla fine da questa operazione, che darebbe risalto anche all’immagine del quartiere e quindi della città, devono esserci solo vantaggi».