Carabinieri
Bientina, 18 gennaio 2019 - Stesso copione del novembre scorso. Ingresso dalla Geca Mobili, incetta di utensili per la realizzazione di manufatti in legno – arnesi preziosi di marca tedesca –, poi, già che ci siamo, anche un carico di elettrodomestici destinati ad un cucina in costruzione, e via facendo un buco nel muro nella confinante Santerini Macchine Srl. Siamo a Bientina in via Marco Polo. Da soppalco a soppalco delle due aziende i ladri – nella notte tra martedì’ e mercoledì (presumibilmente dopo la mezzanotte e mezza) – hanno fatto incetta di migliaia di euro di merce. Almeno 6mila euro alla Santerini che, due mesi fa, fu saccheggiata di utensili per 40mila euro. Sempre di quel prodotto di marca tedesca che, pare, siamo molto richiesto nei mercati dell’est europeo. Furti su commissione quindi. Non a caso.
Ladri esperti e bene attenti alle aziende che utilizzano (come Geca) o commercializzano (come Santerini) quella specifica tipologia di arnese. E per un soffio il colpo non è stato più importante. «Eravamo rimasti come poco assortimento – dice Lando Santerini, presidente del cda dell’azienda –. La fornitura sarebbe arrivata il giorno dopo: per un soffio ce la siamo cavata con un danno ben più magro rispetto al passato». «Noi abbiamo anche l’allarme – aggiunge Santerini –, ha suonato. La vigilanza è andata, all’esame esterno tutto era a posto e del resto ci sono stati nel tempo anche falsi allarmi. Poi il soppalco è un po’ nascosto, si trova dentro.
L’accaduto l’abbiamo scoperto la mattina dopo: tutto come l’altra volta, un buco nella parete e sono entrati da noi». Alla Geca sono entrati forzando una porta. Una volta dentro sapevano già come muoversi, sapevano anche che sarebbero andati dall’altra azienda. «Pantografi, seghetti e altri macchinari – spiega Gerardo Galli della Geca –. Sono diverse le cose che mancano, Come mancano gli elettrodomestici destinati ad una cucina che erano ancora imballati e che i ladri hanno caricato e portato via: ma, onestamente, gli utensili che ci hanno rubato sono il danno maggiore, anche per il costo che questi hanno sul mercato». Alla ditta di costruzione mobili non c’è allarme. Alla Santerini, dove ha suonato, non ci sono telecamere di videosorveglianza. Anche se gruppi così specializzati sanno come muoversi anche sotto gli occhi elettronici, travisandosi il volto per rendersi irriconoscibili. Indagano i carabinieri.