Batterio New Delhi killer, ora altre indagini

Morte dell’anziano di Volterra. L'ospedale: "Richiesto il riscontro diagnostico sul paziente per conoscere con certezza le cause del decesso"

Laboratorio analisi

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Volterra (Pisa), 17 settembre 2019 - Ovviamente la cautela resta un imperativo che risuona in maniera categorica perché la psicosi, in questo frangente, può diventare un fronte pericoloso. Al momento, restiamo incollati ai numeri e ai fatti: ieri è arrivata la conferma dal policlinico Le Scotte di Siena del primo decesso per un’infezione provocata dal batterio New Delhi, o, perlomeno, a questo collegabile.

La morte ha colpito un 81enne residente nel territorio di Volterra che, da quanto appreso, sarebbe stato ricoverato prima sul colle etrusco, poi a Poggibonsi ed infine a Siena. «In riferimento al decesso di un paziente anziano per un possibile caso di infezione da batterio New Delhi – si legge nella nota dell’ospedale senese – la direzione sanitaria precisa che è stato richiesto il riscontro diagnostico sul paziente per conoscere con certezza le cause del decesso». Adesso, i numeri: dal novembre del 2018 fino all’agosto 2019, i casi di isolamento del batterio New Delhi sono stati 3 all’ospedale Lotti, uno all’ospedale di Volterra e sei alla riabilitazione cardiologica di Auxilium Vitae, centro misto pubblico-privato ancora a Volterra. Il paziente, un uomo di oltre ottanta anni di Volterra, è arrivato al policlinico Le Scotte nella giornata di venerdì 13 settembre, trasferito dall’ospedale di Campostaggia con una complessa situazione clinica e diverse problemi di salute, ed è deceduto sabato 14 settembre.

«E’ importante non creare allarmismi – sottolinea la direzione aziendale – considerando che si tratta di eventi legati alla resistenza agli antibiotici, un fenomeno globale che gli ospedali affrontano seriamente e con la massima attenzione. I batteri multiresistenti e le infezioni ad essi correlate sono un problema di sanità pubblica che noi fronteggiamo quotidianamente con specifiche azioni per curare, contenere e prevenire. E’ infatti importante rallentare e rendere meno frequenti questi episodi grazie a tutta una serie di azioni che effettuiamo giorno dopo giorno. Il nostro ospedale è operativo 24 ore su 24 per qualsiasi attività di consulenza e assistenza in ambito infettivologico. Siamo costantemente in contatto con l’agenzia regionale di sanità, applicando linee guida e tutte le procedure di prevenzione e controllo per la gestione e l’eventuale terapia dei casi Ndm».

Un caso che è esemplare dell’epidemia in corso: il decesso avvenuto alle Scotte è infatti riconducibile ad un’infezione portata nel sangue da un batterio, ma non è detto che questo sia l’unico motivo del decesso. L’infezione infatti riguarda e va a colpire pazienti pluripatologici, con un quadro clinico difficile e con difese immunitarie aggredibili: in queste circostante l’antibiotico resistenza va a infliggere il colpo letale. Dunque un decesso per New Delhi, ma forse dovuto anche ad altri fattori.