Elisa Capobianco
Cronaca

Bimbo si affaccia dal terrazzo, cede la ringhiera

Viaggio nei guai delle nuove case popolari: "Qui mancano perfino le persiane"

Carlo Mansi alle nuove case popolari

Pontedera, 20 marzo 2015 - La ringhiera penzola ancora al secondo piano della nuova palazzina popolare di via Martin Luther King. Ha perso i bulloni che la fissavano al muro e ora trema anche alla più piccola vibrazione. Tra l’armatura metallica e la parete sinistra c’è il vuoto. Pochi centimetri: quanto basta per aver fatto morire di paura la mamma del piccolo che martedì si è affacciato da quel balcone. Il bambino si era appoggiato al parapetto di ferro per ammirare Pontedera dall’alto della sua nuova casa, ma l’ancoraggio non ha retto al peso e i bulloni sono caduti giù nel vuoto. «Come sarebbe potuto capitare a lui o a qualcuno della sua famiglia o a noi», raccontano i condomini, testimoni della disavventura a lieto fine.

Gli abitanti del complesso, inaugurato appena 13 giorni fa, non usano mezzi termini per bocciarlo. «Ci hanno consegnato appartamenti ancora da finire dove non ci sentiamo sicuri – spiega Carlo Manzi, facendosi portavoce anche dei vicini più ‘ timidi ’ ’ e di quelli che hanno preferito mettere nero su bianco la loro rabbia inviando delle lettere di protesta – . Il parapetto del balcone non è murato ma fissato con dei semplici bulloni. E poi anche all’interno delle abitazioni molte cose non funzionano, altre sono state fatte con superficialità. I contatori, ad esempio, sono stati invertiti. Con il mio accendo la luce al vicino…».

Il nostro tour inizia dalla cucina. Improvvisando un’ironica caccia al tesoro, Manzi ci invita a trovare la presa della corrente. Un gioco da ragazzi se non fosse per la collocazione insolita. Dobbiamo indugiare a lungo e stropicciarci gli occhi prima di ammettere che si trova lì: sopra l’acquaio, esattamente all’altezza del rubinetto. «Un posto pericoloso oltre che assurdo», dice il nostro Cicerone col sorriso amaro.  E l’interruttore? Lo scopriamo sopra i fornelli. «Mi chiedo come dovrei, secondo loro, accendere e spegnere la luce con le pentole sul fuoco. Già, ma quale fuoco? Non abbiamo neppure il gas. Ci hanno detto che potrebbero servire settimane per allacciarlo».

Passiamo al bagno - «senza finestra e con il water su misura per un asilo nido» - e finiamo con la camera da letto dove «le prese sono dietro l’armadio e dove mancano le persiane». Mentre si prepara a mangiare riso freddo, Manzi ripensa con nostalgia alla ‘ sua’ ’ casa. « Ho abi ta to con moglie e figli in via Puccini per 15 anni - racconta -. Ci hanno costretto a lasciare tutto, facendoci buttare via parte del nostro arredamento e spendere soldi per adattare quello da portare in queste stanze che sono molto molto più piccole. Ci sembra di aver subito una vera e propria violenza dopo così tanti anni». E non è l’unico a pensarla così : d ue famiglie delle nuove case popolari hanno già fatto ricorso addirittura all’avvocato per tornare indietro.