Bambini liberi di scegliere il colore del grembiule

La decisione della scuola paritaria dell’infanzia Santa Lucia di Perignano. La cooperativa ‘Cammino onlus’: "Scardiniamo stereotipi e costrizioni"

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di Gabriele Nuti

L’ascolto dei bambini. E’ da qui che è scaturita la decisione, in qualche modo rivoluzionaria, della scuola materna privata paritaria Santa Lucia di Perignano dove da quest’anno bimbe e bimbi scelgono il colore del grembiule. Ascoltare i piccoli e andare incontro ai loro desideri. Il solo pensarlo qualche decennio fa, quando i figlioli non avevano voce in capitolo e vestivano come decidevano mamme e maestre, e soprattutto nelle scuole oggi definite paritarie, avrebbe comportato scombussolamenti epocali. Invece, certi scombussolamenti sono possibili nel 2021.

Così, i 62 piccoli alunni della Santa Lucia hanno potuto prima di tutto dire, o far capire in vari modi come solo i bambini sanno fare, alle maestre che la diversità del colore del grembiule a loro non piaceva. E poi hanno potuto realmente sceglierlo il colore della loro "divisa" quotidiana. Rosa, celeste, a quadrettini o tinta unita, rosso, verde, viola o arancio. "Siamo andati incontro ai bambini che già in passato ci avevano manifestato la voglia di poter scegliere – spiega Lisa Dei, responsabile della materna privata e paritaria gestita dalla cooperativa Il Cammino presieduta da Matteo Lami – Abbiamo scardinato lo stereotipo classico del rosa e del celeste. Liberi. I bimbi sono liberi. Basta che sia un grembiule. La percentuale maggiore dei grembiuli di diversi colori è tra i bambini dei tre anni, visto che le famiglie dovevano acquistare i grembiulini. Gli altri si mettono anche il grembiule degli anni scorsi. Verde, viola, rosso. Ci sono bambine vestite di celeste e maschietti di rosso. Tra le famiglie, direttamente nessuno ha avuto da dire niente, ci sono state adesioni da tutti anche se, magari, c’è chi ha bisogno di incamerare questa iniziativa. Non so se siamo i primi a prendere questa decisione, e non mi interessa. Spero che ci sia la possibilità di scardinare queste abitudini anche in altre scuole".

"Apprezzo molto questa scelta - ha detto Alessandra Nardini, assessora all’istruzione della Regione Toscana che ieri ha visitato la materna Santa Lucia - è un segnale di rispetto della libertà delle più piccole e dei più piccoli e un forte stimolo al superamento degli stereotipi. Sarebbe bello, naturalmente nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica, che una scelta di questo tipo si diffondesse sempre di più nelle scuole paritarie e pubbliche della Toscana". "Grazieall’assessora Alessandra Nardini per essere venuta a visitare la scuola dell’infanzia Santa Lucia – spiega il sindaco Mirko Terreni - Anche in questa circostanza la Santa Lucia si è dimostrata una realtà coraggiosa e libera, caratteristiche essenziali per garantire un sistema di istruzione di qualità". "Riteniamo fondamentale - ha spiegato Matteo Lami, presidente della cooperativa Il Cammino - lasciare libertà di scelta cercando al contempo di superare alcuni stereotipi".