Il bacio in fronte e il canestro decisivo. Una buona notizia che torna virale

La storia di Gabriele e Matteo condivisa da decine di migliaia di persone

Matteo Bruni e il piccolo Gabriele nella fotografia che ha fatto il giro del web condivisa da decine di migliaia di persone anche in questi giorni

Matteo Bruni e il piccolo Gabriele nella fotografia che ha fatto il giro del web condivisa da decine di migliaia di persone anche in questi giorni

Pontedera, 26 maggio 2018 - Ci sono momenti che, fra miliardi di simili, si elevano a mito. Attimi all’apparenza come gli altri ma al tempo stesso prescelti chissà come e chissà poi perché. La storia di Gabriele e Matteo è diventata tutto ciò: una favola che abbatte i giorni e i mesi e si rinnova quotidiana come i racconti della nonna quando eravamo piccoli prima di andare a dormire.

La vicenda è quella del giovane Gabriele, nove anni di sogni e di paure con in mano un pallone troppo pesante da lanciare verso il canestro avversario. Un fardello che si squaglia in una lacrima mentre la sfera a spicchi beffarda si spegne lontano dal tabellone. L’errore nel primo dei due tiri liberi, determinanti per la vittoria finale nel derby di basket fra Juve Pontedera e Calcinaia, è sottolineato dall’urlo di gioia avversario. Gabriele piange e in quel momento vorrebbe essere da qualsiasi altra parte in questo vasto globo. Ovunque ma non lì. Non su quella lunetta, da solo, in mezzo al campo con ancora un tiro – potenzialmente decisivo – da scagliare: «Basta me ne vado».

Ma la storia può cambiare. Matteo Bruni, il suo coach, spezza l’incubo con un bacio in fronte che riempe di luce l’intera favola. Qualcuno sugli spalti scatta una foto che racconta già tutto: la testa leggermente piegata di Gabriele e le due mani di Matteo a sorreggerla: «Credo in te». E il terrore diventa coraggio tanto che il secondo lancio, sfidando la gravità, si insacca fatidico scrivendo l’epilogo del mito e consegnando una vittoria che va oltre i confini del parquet.

Una storia di due anni fa – fra l’altro raccontata per la prima volta proprio dal nostro giornale – che sconfigge il tempo forse perché il bene è eterno per definizione. Il nostro articolo, a distanza di 24 mesi, è stato rilanciato da alcuni utenti su internet e ben presto condiviso da 16mila persone solo sulla pagina ‘Mi piace, la didattica inclusiva’. Partendo da qui ha preso quel volo virale fatto di «clic» e «Mi piace» che ha raggiunto decine di migliaia di persone arrivando addirittura a diventare un servizio su Rete 4 e un argomento di discussione a Radio Deejay con Albertino.

Una favola della Valdera che, ormai, è diventata patrimonio della collettività. E, a ben vedere, tutto ciò ci non può che esserci di conforto. In un mondo dove ogni accadimento – anche il più truce – ci scivola ormai addosso senza toccarci più, un bacio ad un bambino resta nel cuore come una notizia da tramandare agli altri. Ieri, oggi e forse, ancora, domani.