Anche Bientina ha la sua panchina arcobaleno

Il simbolo anti discriminazione è stato installato in piazza Martiri della Libertà

La panchina arcobaleno a Bientina

La panchina arcobaleno a Bientina

Bientina, 31 luglio 2021- Il Comune di Bientina ha installato in Piazza dei Martiri della Libertà una panchina dai colori arcobaleno. Un gesto simbolico e semplice, che contiene però un messaggio forte: sottolineare quanto sia importante combattere ogni tipo di discriminazione e violenza legata all’orientamento sessuale e all’appartenenza di genere. L’operazione si inscrive in una più ampia politica locale da sempre sensibile allapromozione dei diritti civili. Questa panchina vuole essere di conseguenza un luogo simbolico di sensibilizzazione e dii riflessione sull’importanza di una cultura dell’inclusione e del rispetto. Valori che hannosempre contraddistinto la comunità bientinese.Queste le parole di Elena Tangredi, consigliera con delega alle pari opportunità: “Triste ma vero. Ancora oggi essere eterosessuali, come essere bianchi, appartenenti allaclasse media ed essere uomini anziché donne costituisce un privilegio. Ancor più avvilente è il comportamento di chi tratta questo privilegio come un merito. Al contrario è necessario che gli individui privilegiati diano voce ed accompagnino le battaglie di chi di tali privileginon dispone. Ed è in questo senso che si manifesta la principale missione della politica: trattare i temi personali in quanto temi politici. Ogni scelta politica ha un impatto sulla nostra vita, su coloro che ci stanno accanto e sull’intera società. Noi come amministratori locali occupiamo un posto privilegiato in seno alla società, ed oggi come in futuro scegliamo di impegnarci in favore di chi vuole avere il diritto ad autodeterminarsi senza temere di essere deriso, minacciato o aggredito. Scegliamo di riconoscere tutte le coppie che fondano il loro rapporto sull’amore. Scegliamo di opporci a coloro che vorrebbero continuare a considerare l’eterosessualità come un merito, rifiutando il principio che tutti dovremmo avere pari diritti”.