Fatale aggressione: è morto Rossi

Agonia lunga mesi: fu colpito da un pugno nel suo autonoleggio. A colpire un uomo della Valdinievole

Antonio Rossi, 70 anni, imprenditore sanminiatese

Antonio Rossi, 70 anni, imprenditore sanminiatese

Pontedera, 20 aprile 2019 - OTTO mesi nei quali non si è più ripreso, devastato dagli esiti di quel pugno che lo fece cadere sbattendo violentemente la testa. Antonio Rossi, 70 anni, imprenditore sanminiatese molto conosciuto in tutto il Comprensorio del Cuoio, se n’è andato nella notte tra giovedì e venerdì, per le innumerevoli complicanze sopraggiunte, nel tempo, a quell’evento. Era il 23 agosto dello scorso anno quando Rossi fu strappato alla morte da un delicatissimo intervento chirurgico alla testa (a poche ore dal fatto) a seguito di un gravissimo trauma cranico con ematoma. Quel giorno Rossi – in pensione da tempo, dopo aver lavorato a lungo nel settore automobilistico, in particolare con la concessionaria Renault – si trovava negli uffici della Rossi Rent a Santa Croce gestito dal figlio a cui, di tanto in tanto – anche in forza della sua esperienza – dava una mano. Quel giorno negli uffici entrò il 22enne Nicolas Berardi che alla Rossi Rent aveva noleggiato una macchina. Il diverbio tra i due, secondo la ricostruzione dei fatti, nacque proprio per quel mezzo che Berardi voleva prorogare, ma era già stato prenotato da un altro cliente. Fu Berardi, con trascorsi da pugile, a colpire Rossi con un pugno. Il colpo fece barcollare all’indietro il 70enne fino a cadere picchiando la nuca contro scrivania e perdendo i sensi. Berardi prima di fuggire – era presente suo padre a tutta la scena – si avventò anche contro il dipendente dell’agenzia che si trovava dall’altra parte del bancone, che cercò di intervenire quando davanti ai suoi occhi di materializzò la scena. I carabinieri arrestarono il 22enne dopo che per oltre dieci

ore, gli avevano dato la caccia mentre Rossi veniva operato Careggi. Poco prima delle 21 del giorno dell’aggressione Nicolas Berardi fu fermato ad Altopascio dove alloggiava in un residence essendo sottoposto a divieto di dimora in provincia di Pistoia dopo il lancio di due bombe Molotov (fatto per il quale è stato condannato) contro la casa di un vicino.

In questi mesi ogni tentativo è stato fatto, sia in ospedale che nelle strutture che si sono occupate di lui, per dare qualche speranza a Rossi. Nonostante il quadro clinico sia apparso fin da subito estremamente grave e complesso. Nelle ultime settimane il 70enne si era ulteriormente aggravato. Intanto Berardi, mandato a giudizio immediato dal pm Flavia Alemi, ha chiesto il rito abbreviato e sarà processato davanti il gup Donato D’Auria. Deve rispondere di lesioni gravissime e in grado – recita il capo d’imputazione – di causarne il decesso. C’è da capire ora se e quali ripercussioni il sopraggiunto decesso potrà avere sul cammino giudiziario della vicenda. I familiari di Rossi, i figli Filippo e Noemi e la moglie Elena, sono assistiti dall’avvocato Letizia Giovannetti.