Accolti 102 rifugiati e profughi di guerra

La Sds rende noti i numeri della solidarietà grazie ai comuni, alle cooperative e alle associazioni in occasione della giornata mondiale

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di Gabriele Nuti

"Una manovia dell’accoglienza, della solidarietà, dell’aiuto e dell’inclusione". Le parole di Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio e presidente della Società della salute Empolese Valdarno Valdelsa rendono bene l’idea di quello che gli enti pubblici stanno facendo per profughi e rifugiati. Allo stesso tempo vogliono essere anche un appello a tutti i cittadini perché "se ognuno fa qualcosa è più facile risolvere i problemi". "Aiutare fa bene, credetemi – ancora le parole di Spinelli – Io, mia moglie e i nostri quattro figli abbiamo accolto quattro persone dall’Ucraina. Una mamma con due figli, uno che sta facendo gli esami di terza media e uno di otto mesi, e la nonna. Ora siamo in dieci, si sta benissimo lo stesso e vedere queste persone felici e serene è il massimo".

Alessio Spinelli ha parlato da sindaco, da politico e da cittadino comune ieri mattina alla conferenza stampa per la presentazione delle iniziative per la Giornata mondiale del Rifugiato che i quattro Comuni del comprensorio del Cuoio (San Miniato, Santa Croce, Castelfranco e Montopoli) ricordano dopodomani, 23 giugno, al circolo Arci Torre Giulia di San Romano con la presentazione del progetto Sai-Sistema di accoglienza integrata dell’Sds Empolese Valdarno Valdelsa (alle 18), una tombola a cura dell’associazione Arturo (alle 19), la cena di cucina internazionale (alle 20, prenotazioni al 342 7777332) e alle 21,30 la proiezione del film "Paese Nostro" a cura di Arci zona del Cuoio. Alla conferenza stampa sono intervenute le assessore al sociale di Montopoli (Linda Vanni), Santa Croce (nada Braccini) e Castelfranco (Chiara Bonciolini), i rappresentanti delle cooperative La Pietra d’Angolo (Giulio Caprioli e Francesca Scapin) e Le Querce di Mamre (Alessandro Lapi), l’Arci con David Spalletti e l’associazione Arturo (Mario Rotonda). Ognuno di loro è un componente della catena della solidarietà con la quale "dal 2011 i Comuni del Valdarno Inferiore hanno scelto di rispondere in maniera attiva alle richieste ministeriali di accoglienza sul territorio delle persone giunte tramite migrazioni forzate".

Dal 2014 – come ha relazionato Francesca Cattaneo della Società della Salute – sono 102, in gran parte con un’età dai 25 ai 30 anni, le persone accolte. In totale i posti a disposizione sono 15 per uomini adulti e 11 per nuclei familiari destinati a rifugiati, richiedenti asilo e profughi di guerra. La maggior parte di queste persone proviene da Nigeria, Mali, Pakistan, Afghanistan e Somalia. Ogni persona accolta ha potuto usufruire non solo dei servizi di accoglienza ma di percorsi di inclusione sociale legati al rafforzamento delle competenze linguistiche, relazionali e professionali.