A Santa Croce sbarca il cohousing sociale

Quattro appartamenti messi a disposizione della Sds dal Comune dedicati agli anziani per mantenere una vita autonoma e indipendente

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Il cohousing sociale per anziani non autosufficienti della Società della Salite del Valdarno sbarca anche a Santa Croce. Il progetto include su proposta del Comune guidato dal sindaco Giulia Deidda include la riqualificazione dell’immobile di piazza Santa Cristiana. "Quindi – spiega Deidda – nasceranno quattro appartamenti, due a primo terre e due al primo piano che poi saranno gestiti dalla Sds. Si tratta di locali che verranno completamente riqualificati nello stesso immobile dove insistono , e vi resteranno, la sede della Pro Loco e del Carnevale".

L’intero progetto della Sds è stato ammesso a finanziamento su fondi Pnrr per 2 milioni e 460 mila euro e prevede quale obiettivo generale la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti attraverso strutture abitative e dotazioni strumentali innovative che consentano di conseguire e mantenere una vita autonoma e indipendente. Un progetto molto importante che, si apprende, secondo il crono programma dovrebbe decollare entro il 2024. Gli immobili messi a disposizioni da Santa Croce saranno dotati anche di un ascensore e di una scala esterna, oltre – ovviamente – un completo rifacimento dei locali. Santa Croce – spiega Deidda – ha voluto far parte di questo progetto (Comune e Sds hanno firmato firmato un’intesa) avendo a disposizione un importante patrimonio immobiliare già per gran parte destinato all’accoglienza delle fasce più deboli e bisognose, rimarcando quindi una linea politica ben precisa per le politiche sociali. L’amministrazione comunale ha 248 alloggi popolari che sono in gestione di Apes, a cui a breve se ne aggiungeranno altri 17 per i quali i lavori di sistemazione sono in corso. Il cohousing è al centro di una progettualità in grande espansione e che ha anni di esperienze in Nord Europa e Nord America, dove i cohousers sono uniti dal desiderio di ottenere benefici sociali, economici e ambientali.

Si tratta di famiglie, coppie, single, giovani e anziani. Per quest’ultima categoria di persone, secondo numerosi studi, ci sono infatti benefici dal punto di vista fisico e psicologico. Ed a questo aspetto si rivolge proprio il progetto della Sds per far mantenere loro una vita autonoma e indipendente, con la garanzia di servizi accessori, in particolare, legati alla domiciliarità, che assicurino la continuità dell’assistenza, secondo il modello di presa in carico sociosanitaria.

Carlo Baroni