Pontedera, 16 settembre 2013 - UNA VOLTA tutti avremmo voluto avere uno ‘zio d’America’, oggi no, oggi si punta allo ‘zio di Russia’. Perché sono loro, i russi, i nuovi ‘Paperoni’, e sono loro, quindi, a caccia di buoni affari in Italia. Particolarmente interessati a Pisa, anche grazie – per loro stessa ammissione - a un atout importante come l’aeroporto. Ma anche il porto (visitato domenica mattina) li ha affascinati molto, tanto che, fra i brokers e i buyers russi presenti, qualcuno ha detto: ‘Fosse in vendita, non avremmo difficoltà a trovare acquirenti’. Un apprezzamento non da poco.

L’associazione che sta operando in questa maxintermediazione fra venditori italiani e acquirenti russi (un precedente tentativo con i cinesi non andò a buon fine) si chiama IRA, acronimo che significa ‘Italian Russian Association’, un organismo che opera già da sei anni, avendo varato fino ad oggi 41 transazioni a un prezzo medio di 4 milioni di euro l’una. Ieri si è svolta nella nostra città la prima delle quattro convention programmate in Italia: dopo, Pisa, sarà la volta di Spezia, Peschiera, Venezia. Nel ‘Residence San Rossore’, in via del Capannone, si sono così incontrati 75 venditori italiani (privati e brokers, 600 euro per iscriversi) e 45 agenti russi. A dirigere l’assemblea, il presidente dell’Ira, Paolo Bellini, che è anche presidente nazionale dell’associazione degli agenti e mediatori d’affari (Anama) aderente alla Confesercenti. A dare spessore all’iniziativa anche la presenza, nella delegazione russa, di Valeri Kazekin, vicepresidente della commissione della Duma (il parlamento russo) per l’edilizia residenziale pubblica e privata.

PER LAGOMARE a Torre del Lago, Casentino, Lido di Camaiore, Montecatini, Castiglion della Pescaia sono state proposte ville e struture alberghiere o agrituristiche in una gamma di richieste che è andata da uno a 20 milioni.

LE OFFERTE dell’area pisana sono state presentate ai potenziali acquirenti russi con dovizia di particolari e in qualche caso anche con brochure illustrate. Così è stato per la grande proprietà di Montefoscoli (Società agricola ‘Fondi Rustici Montefoscoli’), l’ex fattoria ‘Gaslini’ della quale è proprietaria la Provincia di Pisa. Ad illustrare il prodotto – 600 ettari, 34 fabbricati, un ricca produzione di vino – è stato il dirigente del Patrimonio della Provincia, Alberto Mariannelli (in un pranzo che si era svolto il giorno avanti nel ristorante ‘Poldino’, a San Rossore, gli ospiti russi avevano avuto occasione di degustare i due vini prodotti dall’azienda – ‘Asopardo’ e ‘Mura dell’Aquila’ – applaudendo a scena aperta). La richiesta della Provincia è di 16 milioni e mezzo di euro. Sei milioni e 400 mila euro ne chiede invece il comune di Pisa per il complesso di Santa Croce in Fossabanda (era presente l’assessore Andrea Serfogli), edificio del XIII secolo, 8mila metri quadrati di superficie, circa 2000 di copertura sui due piani.

UFFICIALMENTE presentata anche la villa del professor Giovanni Battista Cassano, sulla via del Brennero: richiesta, 2 milioni di euro. Anche lo stesso ‘Residence San Rossore’, nel quale si è svolta la convention, è trattabile sulla base di 16 milioni di euro mentre non è stata resa nota la richiesta per l’Hotel ‘Continental’ di Tirrenia, anch’esso sul mercato.