Pontedera, 30 dicembre 2011 - «Qui si parla molto, si discute, ci s’acciuffa anche, ma le polemiche che gettano discredito su questo bellissimo ambiente, proprio non le sopporto, non m’interessano perchè non sono costruttive». Guido Lari, socio e consigliere del circolo Arci, non vuol dare troppo peso al polverone alzato dal socio Rino Bertini di Marti che ha diffuso un volantino contro la scelta di mettere il crocifisso in bella vista, proprio sopra i tavoli dei giornali. Un attacco diretto e pungente contro il consiglio accusando di mancato rispetto delle regole e delle norme che lo statuto dell’Arci nazionale.

 

Proprio ieri pomeriggio Rino Bertini ha telefonato in redazione per ribadire la sua presa di posizione dicendo: «La scelta fatta a San Miniato Basso è contro le regole. Se proprio dovevano metterlo potevano nasconderlo un po’ com’è successo a La Scala». «Questo luogo è aperto a tutti — riprende Lari — Forse trent’anni fa anch’io sarei stato contrario, ma oggi è tutto diverso e i giovani hanno fatto belle cose e molto di quello che abbiamo si deve a loro. Invece di fare tante polemiche sarebbe bene che venissero a dare una mano».

 

Sono due o tre, poco più, quelli che ce l’hanno con la Croce nella Casa del Popolo, secondo il gruppone che ieri era radunato a parlare proprio di questo argomento. «Ma certo che ci deve stare il crocifisso — aggiunge Sergio Gazzarrini — è la nostra vita, la nostra storia, il nostro credo. Non va messo in discussione». Anche due giovani, Luca Alfani e Francesco Bacchi, sono di quest’avviso e sottolineano: «Se è stato messo ci sarà una ragione e non è quella di creare divisioni o discriminazioni; qui ci sono frequentatori di tutte le razze».

 


«E' una vergogna che si facciamo questioni di questo tipo — aggiunge Angelo Marchesini — E chi l’ha fatto ha commesso un grave errorre». Non si parla d’altro da due giorni, da quando è arrivato il volantino, al bancone del bar come ai tavoli delle carte. La stragrande maggioreanza dei clienti del circolo è indignata. Una signora dice: «C’è tanta invidia dietro questa polemica senza senso e vorrei tanto che chi l’ha messa in piedi venisse a confrontarsi faccia a faccia con noi». La signora preferisce non essere citata, non vuole il nome dentro questo polverone di polemiche. Come non vuol dire il nome il signore che, in modo sbrigativo, ci dice: «Se avessero messo la questione ai voti io sarei stato contro il crocifisso e contro il presepe...»