Toscana, così non va. Le 48 ore più difficili

Prima le critiche di Draghi, poi la zona rossa. Giani resiste e guarda avanti. Il Pd fa quadrato ma ammette gli errori, le opposizioni insorgono

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 27 marzo 2021 - Due giorni vissuti pericolosamente. Il presidente della Toscana Eugenio Giani al termine di 48 ore in cui è stato superato l'orlo della figuraccia nazionale, appare stremato, ma non si arrende  e guarda avanti. Possiamo solo migliorare, potrebbe dire ai suoi collaboratori più stretti. Prima la strigliata di Draghi sugli over 80, poi il giallo dell'arancio tracimato in rosso all'improvviso. Stabili i nuovi contagi, in aumento le vaccinazioni agli ultra 80enni, partita quella ai super fragili: Giani si consola così e guarda avanti. Intanto assorbe i colpi presi dalle tv nazionali come un pungiball (Porta a Porta, Agorà, Titolo V).Il merito è quello di non sottrarsi alle critiche, il peccato è quello di non scusarsi esplicitamente per gli errori fatti inserendo al contempo una marcia diversa.

Il Pd sia in consiglio regionale che con la segreteria toscana fa quadrato intorno al presidente e alla giunta (in particolare all'assessore alla Sanità Simone Bezzini). Parola d'ordine: ammettere le precarietà, difendere Giani esaltando le buone cose fatte finora, non rispondere alle polemiche e alle critiche che piovono  dalle opposizioni.  Prendere tempo sperando che lo scenario migliori: in questo senso va la convocazione dell'assessore in Commissione Sanità prevista per il 31 marzo.  Confidando che le dosi dei vaccini arrivino come promesso e che l'organizzazione del piano vaccinale cambi verso con l'entrata in campo del capo della Protezione civile toscana al fianco del governatore e dell'assessore Bezzini, nonché del dirigente generale dell'assessorato Carlo Tomassini. La frattura tra Giani e Tomassini sembra chiara. E' apparsa tale nella riunione tra il presidente Giani e il gruppo consiliare dem dell'altro giorno. Tutti hanno detto alla fine: nessun problema. Ma Giani in quella sede avrebbe detto che per lui la vaccinazione agli over 80 si sarebbe fatta anche diversamente mentre sarebbe stato Tomassini a puntare sull'esclusività dei medici di famiglia. Non efficiente al massimo anche la triangolazione quotidiana strategica tra Giani-Bezzini-Tomassini: insomma i protagonisti non viaggiano all'unisono con Giani che cerca di mettere toppe ai buchi che si aprono qua e là nella organizzazione quotidiana e settimanale puntando ad accentrare le decisioni senza particolare condivisione.

Inevitabili le proteste a valanga delle forze di opposizione dopo che è arrivata la notizia del passaggio in rosso della Toscana. Si va dalla richiesta delle dimissioni alla commissione d'inchiesta.

Forza Italia, rivedere tutto.

Stefano Mugnai, deputato aretino, vicecapogruppo alla Camera sta studiando da giorni dati e strategie. "La Toscana in zona rossa è la prevista conclusione di una settimana nella quale è emersa tutta la superficialità della Giunta regionale toscana. Ma questa nuova drammatica notizia è anche l'inevitabile conseguenza di una campagna vaccinale fantozziana, fallimentare, assurda e autolesionista. Una cosa da assoluti incompetenti". Il parlamentare azzurro punta il dito contro gli errori nella gestione dell'emergenza Coronavirus e della campagna vaccinale, a partire dai ritardi accumulati nelle somministrazioni agli over 80. Il deputato aggiunge: "Immagino che adesso arriverà una salva di richieste di dimissioni, è inevitabile. Al contrario il sottoscritto invece non chiede le dimissioni di nessuno. Innanzitutto perché ho sempre pensato che le dimissioni non si chiedono per gli altri, al limite si danno per se stessi. L'ho pensato e l'ho pure fatto in realtà". Ma soprattutto, sostiene Mugnai, "non le chiedo perché non è il momento e suonerebbe irrispettoso per chi lotta da paziente o da congiunto di un paziente contro il Covid e di chi lotta in prima linea contro la pandemia. Tutte persone che hanno bisogno di avere un governo regionale che governi". Però Giani e la sua giunta, avverte, "devono avere la forza e l'onestà intellettuale di rivedere ogni loro singola scelta che è risultata sbagliata. Non è il momento dell'orgoglio personale, delle parole a gratis o delle promesse, è il momento della responsabilità e della capacità di governo. Ammesso che ne abbiano".

Fratelli d'Italia, beffa causata dall'inadeguatezza.

"La Toscana sarà in zona rossa grazie a chi guida la nostra regione: il presidente Giani per primo. Non smette di stupire la totale inadeguatezza dei vertici regionali. E' una beffa per tutti i toscani passare nella zona con più restrizioni a causa di un errato conteggio dei contagi da parte della Regione. I commercianti che rimarranno chiusi per i prossimi 15 giorni devono ringraziare solo il presidente Giani che continua a far rimanere al loro posto personaggi del tutto incompetenti nel gestire questa delicata situazione" dice Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale.

Lega: non è stata invertita la rotta.

"Piove sul bagnato: la Toscana è in zona rossa, probabilmente perché nel momento opportuno non sono state prese le decisioni necessarie a un'inversione della rotta. Apprezzo la trasparenza del presidente Giani nel riconoscere l'errore informatico che ieri lo aveva portato a dire che saremmo rimasti in zona arancione. Così purtroppo non è". Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega e portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale della Toscana, Marco Landi.

5 Stelle, ora una commissione d'inchiesta.

Il M5s chiede l'apertura di una commissione d'inchiesta regionale sulle «carenze strutturali nella gestione della campagna vaccinale» da parte della Regione Toscana. A chiederlo, la capogruppo M5s in Consiglio, Irene Galletti. «Chiediamo che venga aperta, subito, una commissione d'inchiesta regionale, per mettere il Consiglio a conoscenza delle carenze strutturali e di pianificazione del piano vaccinale della Regione Toscana - ha detto Galletti - e permetterci un monitoraggio continuo, e anche la possibilità di contribuire con proposte. Una commissione composta da politici e tecnici, la cui funzione dovrà essere quella di risolvere i problemi di immediata gravità e urgenza, tenendo ben chiara la prospettiva di dare vita ad una nuova strutturazione del sistema sanitario regionale, per la gestione di medio-lungo periodo della pandemia». Per Galletti «la Giunta regionale non può continuare a rimanere arroccata sulla narrazione di un piano vaccinale che procede al meglio, alimentando false aspettative e frustrazioni nei cittadini: la Toscana è invece pericolosamente indietro nella gestione delle vaccinazioni per causa di un sistema che ha troppe volte dimostrato di essere fallimentare».

Pd, soccorso rosso.

In Toscana "è evidente che c'è stato un ritardo nella prima fase della vaccinazione degli ultra 80enni. Ce ne rammarichiamo, ma il dato è parziale e dobbiamo tutti dare sostegno a chi sta lavorando per far sì che a breve la Toscana dia la risposta attese" sostiene il Pd in Consiglio regionale, con Vincenzo Ceccarelli capogruppo ed Enrico Sostegni presidente della commissione Sanità in una nota che parla di "attacco di cui è stato fatto oggetto l'assessore alla sanità Bezzini da parte della Lega nonché le polemiche politiche sul tema dei vaccini in questi giorni". "Se guardiamo i numeri - proseguono - siamo già in recupero nella gestione della complessa operazione che riguarda la più fragile tra le fasce di età e il ritardo iniziale può essere recuperato in un paio di settimane", mentre "la campagna di fango scatenata contro l'assessore Bezzini è strumentale e non è con la polemica politica che si può pensare di dare un contributo". "Non siamo mai stati tra i sostenitori della necessità di vaccinare per categorie - proseguono -. Il vero problema è stato la carenza di vaccini e ora è sbagliato distorcere le cose con l'unico obiettivo di trarne vantaggi politici".