Giani al (doppio) fronte: attacco del centrodestra, critiche dal Pd

Oggi incontro tra i dem e il presidente della Toscana. Tensione con Fratelli d'Italia sull'emendamento 'pro concerie'

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 13 maggio 2021 - Giani bifronte: deve affrontare l'attacco del centrodestra con Fratelli d'Italia in testa e deve dialogare con il suo partito, il Pd, oggi pomeriggio nell'annunciata riunione con una delegazione di consiglieri regionali guidati dal capogruppo Vincenzo Ceccarelli e con la segretaria dem toscana Simona Bonafè. Da una parte l'opposizione lo incalza sull'inchiesta keu (filone rapporti tra imprenditori conciari e rappresentanti istituzionali), dall'altra la maggioranza gli chiede maggiore collegialità e condivisione sui temi top del programma: sanità, recovery, rifiuti. 

Legge 'pro concerie'   E' partito con un percorso accidentato l’iter formale per cancellare l'emendamento scottante alla legge sulla depurazione cosidetto 'pro concerie' approvato in consiglio regionale toscano il 26 maggio 2020. Secondo il presidente della Toscana Eugenio Giani «non ha mai avuto effetto» e quindi, in quanto sotto il giudizio della Corte costituzionale, va tolto subito dall’ordinamento toscano. L’emendamento è protagonista delle indagini della procura di Firenze e della Dda.  E' stata effettivamente modificata dalla giunta toscana la legge in materia di depurazione. Si tratta della proposta di legge con «disposizioni in materia di depurazione a carattere prevalentemente industriale» che va ad abrogare l’articolo 12 della legge regionale 32 del 2020 e apporta modifiche all’articolo 13 bis della legge regionale 20 del 2006, oggetto dell’emendamento in questione che puntava a sottrarre il consorzio Aquarno dall’obbligo di sottoporsi alla procedura di autorizzazione di integrazione ambientale (Aia). Lo stesso articolo, come detto, è stato poi impugnato dalla Corte costituzionale. In particolare il testo approvato adesso dalla giunta toscana modifica i commi 1, 6, 7 e 8 dell’articolo 13 bis della legge regionale 20 del 2006. Adesso la legge modificata passa la vaglio della commissione regionale e poi al voto del consiglio regionale. L’emendamento era stato proposto da quattro consiglieri regionali del Pd: Andrea Pieroni (indagato perché, secondo le accuse, in cambio della proposta di modifica della legge avrebbe ricevuto un sostegno per la campagna elettorale), Antonio Mazzeo e Enrico Sostegni e Alessandra Nardini (non indagati). Delle nuove disposizioni legislative si era parlato in commissione ambiente nel marzo 2020 senza riferimento alcuno all'emendamento.

Botta e risposta tra Torselli e Giani sul dibattito del 26 maggio 2020 Il presidente della Giunta regionale della Toscana, Eugenio Giani, ha parlato di "interrogazione anomala e inammissibile, che riguarda un atto della precedente Legislatura, che mi vedeva presiedere quest'Aula", ma "per rispetto", ha aggiunto, ha risposto alle domande poste dal consigliere Francesco Torselli (Fdi), sulle modalità di presentazione, discussione e approvazione dell'emendamento di modifica delle leggi regionali 20/2006 e 69/2011, in materia di depurazione a carattere prevalentemente industriale.   Diverse le richieste del consigliere Torselli: se l'emendamento poteva essere considerato un "fuori sacco" e quindi votabile anche senza l'espressione formale del parere di regolarità tecnica da parte degli uffici; per quali motivi il presidente del Consiglio non abbia rinviato l'emendamento alla Commissione competente; se sussistevano motivi di urgenza tali, all'approvazione dell'emendamento, da non poter procedere né con il rinvio in Commissione né con la sospensione temporanea dei lavori d'Aula, al fine di ottenere il parere di regolarità tecnica; infine, per sapere se la decisione di non illustrare l'atto, limitandosi alla lettura del dispositivo, da parte del Presidente, fu presa dai consiglieri proponenti o se invece fosse prassi di quella seduta decisa dalla Conferenza di programmazione dei lavori.  ''Nel mio vocabolario non esiste l'espressione 'emendamento fuori sacco''', ha affermato Giani, invitando a ''toni e linguaggi tali da consentire la necessaria sintonia istituzionale all'interno di questo consesso''. Il presidente ha quindi affermato di aver dato lettura dell'emendamento in oggetto, e che ''tutto lascia presumere che lo stesso sia stato inserito nelle cartelline''. Giani ha inoltre fatto presente come - a norma dell'articolo 138 del Regolamento interno del Consiglio regionale - le proposte emendative che non prevedono aumento di spesa o di minore entrate non necessitano del parere da parte degli uffici. ''Le domande da lei poste - ha concluso il presidente della Giunta - sembrano valutazioni da inquisizione sul mio retro pensiero''. "Un Giani nervoso ed a tratti isterico non ha risposto alla nostra interrogazione sull'emendamento al centro dell'inchiesta keu. Come di consueto il governatore si è messo in cattedra e si è giustificato con cavilli regolamentari per spiegare cosa fosse avvenuto il 26 maggio dello scorso anno al momento dell'approvazione dell'emendamento pro-concerie" replica  Francesco  Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano.  "Peccato che quell'enfasi collerica lo abbia portato a contraddirsi. Il Presidente ha sempre dichiarato di essere stato 'un semplice notaio' in quella seduta del Consiglio regionale - osserva Torselli - In aula, invece, si è assunto la responsabilità di non aver richiesto un parere tecnico e di non aver interrotto i lavori, oltre ad aver dichiarato di essere certo che tutti i consiglieri avessero a disposizione il testo dell'atto Pieroni". 

"Chi ha visto, parli" "Non è ancora chiaro cosa sia avvenuto quel giorno e cosa chiedessero gli esponenti d'opposizione quando Giani presentò l'emendamento".  "Per questo ci rivolgiamo a tutti i consiglieri regionali toscani presenti il 26 maggio 2020 in aula per sapere come siano andate veramente le cose. Chi è che interrompe l'attuale governatore al momento dell'introduzione dell'emendamento e cosa chiede? E poi, i consiglieri avevano tutti a disposizione il testo dell'atto? Siamo pronti ad ascoltare tutti gli esponenti politici perché su questa vicenda va fatta chiarezza per fugare ogni dubbio di malafede'', conclude il capogruppo Fdi Torselli. 

L'emendamento in commissione per la cancellazione: ci sarà Giani  L'esame della proposta di legge che revocherà l'emendamento pro concerie dalla normativa regionale sulle depurazioni industriali proseguirà in commissione Ambiente la prossima settimana dopo il primo stop dell'altro giorno. E in queste ore viene confermata la presenza del governatore Eugenio Giani. È quanto riferisce la presidente della commissione Lucia De Robertis (Pd). "Ai lavori- rivela- interverrà anche il presidente Giani, che ringrazio per aver immediatamente accolto l'invito. Un ringraziamento non formale, perché il lavoro istruttorio delle commissioni non prevede generalmente la presenza dei componenti il governo regionale. Nella gestione di questa modifica di legge c'è da parte nostra molta serenità. L'abbiamo voluta fortemente come Pd insieme al presidente della Regione per confermare la certezza del quadro regolatorio toscano in atto da ben dieci anni e sgombrare il campo da dubbi e rischi da errate interpretazioni". La meta, ovvero l'approvazione definitiva del testo nell'aula dell'assemblea, dovrebbe essere raggiunta così entro l'ultima seduta del Consiglio regionale di maggio.