Scheda bianca e scheda nulla, a chi va il mio voto? Le differenze

Cosa c'è da sapere se l'elettore si reca al seggio ma la la lascia vuota o fa più segni sulla scheda

Roma, 14 settembre 2022 – Si avvicina la data delle elezioni e secondo gli ultimi sondaggi è ancora alta la percentuale di indecisi e di astenuti. Secondo YouTrend, ad esempio, è del 41 per cento, per Demos attorno al 26 per cento, per Ipsos l'astensione supera il 33 per cento. Ma c'è anche chi andrà a votare, e dunque si farà registrare al seggio, e poi, una volta dentro la cabina elettorale, non lascerà alcun segno sulla scheda elettorale o ne farà troppi, per protesta o per errore.

A chi va il voto

A chi va, in questi ultimi due casi, il voto? Di fatto, a nessuno. Le schede bianche e le nulle non incidono infatti sul risultato finale. Il voto è come se fosse non espresso. L'unica cosa che cambia è il numero dei votanti, un dato importante ai fini del referendum, ma non delle elezioni politiche, come quelle del 25 settembre, o amministrative. Le schede bianche e nulle vengono infatti conteggiate nel calcolo dell'affluenza elettorale.

Differenze

La scheda bianca, considerata di fatto un voto di protesta, si verifica quando il cittadino che si reca al seggio, lascia la schede elettorale in bianco, senza mettere alcun segno con la matita che gli viene data. La scheda nulla non è necessariamente un voto di protesta. Potrebbe infatti essere resa nulla da un errore dell'elettore nell'esprimere la preferenza sulla scheda. Il voto dunque non sarà valido e, come nel caso della scheda bianca, non inciderà sul risultato delle elezioni.

I casi più comuni 

Votare con la matita o la penna portate da casa, fare segni o scrivere parole che non c'entrano nulla, oppure rendere riconoscibile la scheda, esprimere più voti sono tra i casi più comuni che rendono una scheda nulla, quindi non conteggiabile. Anche firmare la scheda la rende nulla.