La Toscana e la crisi di Governo, i retroscena

Le fibrillazioni della politica, tra riunioni su Zoom e pizze da asporto

Riccardo Nencini

Riccardo Nencini

Firenze, 13 gennaio 2021 - Alle 22,30 la riunione su Zoom non è iniziata. Il pomeriggio di Italia Viva è stato da annali anche se la storia del partito di Renzi è recente. Pizze da asporto per chi ce l'ha fatta o delivery per molti, qualche palato fine ha scelto il sushi. In tanti collegati da casa dopo i lavori parlamentari di oggi (Senato e Camera impegnati sulle comunicazioni del ministro della Salute Speranza sulle misure restrittive e sulla campagna di vaccinazione).

La notte è lunga. Luci accese nei palazzi della politica romana (riunione del Consiglio dei ministri per la prima volta senza le ministre renziane), luci dei cellulari e degli ipad. Chat e video incontri. Le trattative vanno avanti. 1X2, tutto è possibile. Conte ter senza i renziani, governo di scopo con un tecnico alla guida, Conte ter con la stessa maggioranza con rimpasto delle deleghe.

O nuovo premier e maggioranza vecchia, ipotesi che prende quota intorno alle 23. E' lunga la notte. Si muovono i parlamentari di lungo corso, quelli che si muovono sotto traccia senza i clamori dei riflettori, quelli che fanno dell'esperienza curriculum d'eccellenza tante ne hanno viste. I parlamentari toscani sono in prima fila nella lunga notte romana. Quelli del centrodestra sono più liberi e meno blindati. "Come andrà a finire? Te l'ho detto l'altro giorno: Conte in plancia con i responsabili in campo, strutturati non cani sciolti perché il pateracchio non piace al Quirinale" dice un esponente di Forza Italia della Toscana.

Ma di là, cioè nel centrosinistra, che si dice? "Perché non senti il Nencini". Già Riccardo Nencini, eccolo il parlamentare di lungo corso con il diploma di possibile mediatore nella crisi esplosa come i 'fochi' di San Giovanni a Firenze o di consigliere affidabile che detta i tempi e getta ponti inattesi. Campione alla segreteria del Psi, ha dato accoglienza nel suo gruppo al Senato a Italia Viva quando c'è stata l'addio dal Pd, Firenze, il Mugello e la Toscana tutta nel cuore.

"Trattativa aperta" dice Nencini dopo le 22. Anche con Italia Viva nuovamente in maggioranza? "Possibile". Dal Pd tutti intorno apparentemente al segretario Zinga. Ma le correnti si muovono. L'ordine di scuderia è mandare messaggi pro Conte. Chiaro e lampante lo spezzino Andrea Orlando, vicesegretario dem: "Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti" twitta alle 19. E a chi gli scrive che il paese è fermo con questo governo risponde "Vedrai che prospettiva si apre adesso". Il Pd lavora ancora per ricucire: sta con Conte e allunga una mano a Renzi.

Lo testimonia il messaggio di Andrea Marcucci, capogruppo dem in Senato, già renziano, potente politico lucchese, che dopo le 20 scrive: "Quello di Matteo Renzi è un grave errore, ma le ragioni del confronto e del dialogo devono ancora essere percorribili. Italia ha bisogno di un governo politico coeso". Più assist di così per ricompattare l'esecutivo. Al lavoro in silenzio Base riformista di Lorenzo Guerini e di Luca Lotti, deputato da Montelupo fiorentino, grande conoscitore di Renzi e già suo braccio destro. "Lampadina", come lo conoscono gli amici, si muove a suo agio quando c'è da trovare soluzioni inattese, ma "utili alla ditta".

Tutti con l'avvocato Conte dopo la conferenza stampa del pomeriggio, ma si studiano anche soluzioni con "nomi" nuovi che possono andare bene al Quirinale. Insomma premier nuovo e maggioranza vecchia. L'ipotesi nella notte prende quota ed eviterebbe il ricorso ai responsabili che il Presidente della Repubblica non gradisce proprio. Il centrodestra sta alla finestra. "Elezioni, elezioni" è il grido di battaglia. Stefano Mugnai, aretino vicecapogruppo di Forza Italia punta 10 euro sul Conte ter. Giorgio Silli, deputato pratese, stretto collaboratore di Toti, si diverte "un monte". "Dopo la conferenza stampa di Renzi è scoppiato il finimondo" dice agli amici del centro storico di Prato. "E la notte sarà lunga".