Firenze, 4 febbraio 2023 - Incarna lo spirito più autentico con cui il Pd nacque: Piero Fassino è in tour in questo fine settimana in Toscana portando avanti la mozione Bonaccini. Onorevole Fassino, il dibattito per il nuovo Pd sta decollando davvero? "Direi proprio di sì. Con l’avvio dei congressi dei circoli territoriali e l’avvicinarsi delle primarie c’è un salto in avanti delle iscrizioni, delle iniziative e della partecipazione. Confermando che il Pd è l’unico partito che discute, fa politica e decide coinvolgendo iscritti e cittadini". Che clima ha trovato nei circoli della Toscana? "Buono. In Toscana il Pd continua ad avere un diffuso radicamento territoriale e sociale. Nelle iniziative ho trovato partecipazione, passione e tanta voglia di riscatto". Avete stancato il popolo dem con dibattiti di Palazzo ed equilibrismi tra correnti, ma la vostra gente ci crede ancora. Riuscirete a non deluderla stavolta immergendosi davvero nei problemi del Paese reale? "Tutti i candidati hanno messo al centro delle loro piattaforme i temi cruciali per la vita dei cittadini: la dignità del lavoro, salari e pensioni, un fisco giusto, la lotta alle disuguaglianze, la centralità di sanità e scuola, la crescita delle imprese, la tutela dell’ambiente e la transizione ecologica e energetica, la parità di genere, il futuro dei figli, i diritti dei cittadini". Bonaccini perché? "Perché essendo stato segretario del Pd emiliano e membro della segreteria nazionale, Bonaccini sa come si dirige un partito. Come Presidente di regione ha dimostrato cultura di governo e grande capacità amministrativa facendo dell’Emilia un esempio di buon governo e di sviluppo. E ha dimostrato di saper tessere alleanze politiche e relazioni con ogni articolazione della società. Insomma ha la solidità e l’autorevolezza di cui ha bisogno il Pd per rilanciare la sua centralità nella politica italiana". La posizione del Pd su caso Cospito è unitaria? E qual è? "Le cose sono chiare e semplici. Il Pd non ha mai messo in discussione l’applicazione del 41 bis nei confronti di mafiosi e terroristi. La visita dei nostri parlamentari aveva una finalità unicamente umanitaria per verificare le condizioni di salute di un detenuto che da settimane fa lo sciopero della fame. E’ vergognoso che la destra ci aggredisca, facendo finta di dimenticare che nella nostra storia ci sono Pio La Torre e Piersanti Mattarella, assassinati dalla mafia, e Guido Rossa e Roberto Ruffilli uccisi dai terroristi. Ed è ancor più grave che due esponenti di rilievo di Fratelli d’Italia abbiano utilizzato e reso pubbliche informazioni riservate e delicate per la sicurezza dei cittadini". Lei ex ministro della Giustizia che ne pensa? Tolleranza zero e rispetto della salute di un detenuto possono andare di pari passo? "Sentenze e pene vanno applicate rispettando rigorosamente le leggi e non sono accettabili pressioni e violenze per impedirlo. Ma l’applicazione delle pene non può mai esporre un detenuto a rischio della vita. E’ scritto nella Costituzione". Autonomia differenziata. Siamo di fronte alla concretizzazione del titolo V della Costituzione? "No, perché il testo presentato da Calderoli non garantisce una effettiva autonomia di Regioni e Comuni, né che ogni italiano, dovunque viva, benefici delle stesse presentazioni. Anziché consentire a ogni regione di migliorare la propria azione amministrativa, la proposta di Calderoli accentua le divisioni e le disuguaglianze tra regioni". La Toscana è rimasta una delle roccaforti del Pd. La giunta regionale è sostenuta da Pd, Italia Viva e Sinistra. Pensa che uno schema del genere possa sopravvivere? "Se si vuole contrastare la destra e preparare un’alternativa di governo è necessario che le forze di opposizione si alleino e propongano proposte comuni. Il Pd agisce ogni giorno perché sia così. Per ora 5 stelle e Azione/Italia Viva preferiscono puntare sul rafforzamento del loro consenso a scapito dell’unità. Lo si vede in Lazio e Lombardia dove non si è accolta la nostra proposta di unirci intorno a un candidato comune, favorendo così i candidati della destra. Mi auguro che tutte le forze che si dichiarano progressiste sappiano che senza unità la destra non la si batte".