Spaccatura profonda nel Pd toscano. Fabiani-Bonafè, vertice senza pace

Accuse reciproche il giorno dopo la rottura. Nuova segreteria dem senza i "dissidenti". Attacco al Nazareno?

Valerio Fabiani

Valerio Fabiani

Firenze, 24 febbraio 2021 - Dopo quattro mesi dalla vittoria del centrosinistra a trazione dem alle elezioni regionali, il Pd toscano è spaccato. Una frattura profonda, non facilmente ricomponibile, dopo l’ultima riunione della direzione a cui non ha partecipato la componente zingarettiana in contrasto con la gestione e le strategie della segretaria Simona Bonafè. Qualcuno parla anche di un Pd toscano come avamposto contro la segreteria nazionale di Zingaretti.

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"Bisogna chiederlo a chi chiede che si faccia un congresso come la segretaria Bonafè" dice Valerio Fabiani, vicesegretario fatto fuori per divergenze con la numero 1 dem toscana. "Ora c’è una segreteria che rappresenta solo una parte, ce ne siamo andati" sottolinea Fabiani che lancia comunque un assist: "Spero ci sia un’iniziativa di Bonafè per ricomporre l’unità anche perché è stata uno degli ingredienti della vittoria in Toscana".

Fabiani insiste sull’apertura alla coalizione ’contiana’: "Sì apriamo in Toscana un confronto con i 5 Stelle, partendo dalla coalizione che ha vinto le regionali (Pd, Iv e Leu), credo sia in linea con la direzione nazionale del Pd". Bonafè, che ha dalla sua parte gli ex renziani e Base Riformista, maggioranza nel partito toscano, va avanti pensando a ricomporre "l’unità del partito". Ma ribadisce che non è stata lei e la maggioranza del partito "ad aver rotto" ma "chi caldeggiava la candidatura di Conte a Siena". L’uscita degli zingarettiani ha prodotto una nuova segreteria con 4 donne (oltre a Bonafè, Tania Cintelli, Giada Moretti e Simona Rossetti) e 4 uomini (Gabriele Bosi, Antonio Napolitano, Massimiliano Pescini e Marco Simiani).

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