Pd e Italia Viva ai ferri corti: verifica per evitare la crisi

Cresce la tensione per il nono assessore. Lo vuole il presidente toscano Giani

Stefano Scaramelli

Stefano Scaramelli

Firenze, 19 febbraio 2021 - Alla fine c’è sempre una verifica (di maggioranza) per scongiurare una crisi (anche a soli quattro mesi dalla nascita del governo regionale toscano). E verifica sia: l’ha lanciata, al termine del confronto dem tra gruppo-partito-giunta, proprio il capo Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli. Una riunione che da mercoledì si è prolungata a giovedì mattina tanti erano gli argomenti da trattare e il confronto da approfondire. Tra le questioni più calde resta in prima fila la modifica dello Statuto toscano per allargare la giunta con il nono assessore e due sottosegretari. Eugenio Giani, il governatore toscano, ha posto una sorta di fiducia su questo passaggio. «Chi non la vota, vota contro di me» avrebbe detto al Pd nelle diverse forme riunito. Ieri i toni erano più diplomatici. Così ha spiegato: «Non mi stancherò mai di ripetere che si tratta di una modifica funzionale per far viaggiare ancora meglio la squadra di giunta, una modifica che la legge ci permette di fare, non si tratta di una forzatura, ma di un adeguamento necessario». E nello specifico politico: «Mi aspetto appoggio pieno dalle forze di maggioranza, Pd e Italia Viva, che del resto hanno votato già sì a questo cambiamento quando hanno votato a favore del mio programma illustrato nella prima seduta del consiglio regionale toscano».

Tutto semplice, quindi? Assolutamente no perché sul questo tema si sta giocando una doppia partita: una all’interno del Pd toscano nel quale è in corso un braccio di ferro tra gli zingarettiani (che fanno capo al vicesegretario Valerio Fabiani) e le correnti, con sfumature diverse, critiche verso il segretario nazionale Zingaretti; e una tra il Pd e Italia Viva che nasce dalla volontà di mettere in un angolo i renziani e di aprire la porta a Leu e Movimento 5 Stelle secondo il dettato del Nazareno: una volontà recepita non particolarmente con favore in Toscana proprio dal vertice della segretaria Simona Bonafè e da Base riformista di Luca Lotti. Insomma come spesso accade il Pd rischia di avvitarsi su stesso portando con sè, in questo caso, anche le dinamiche della maggioranza regionale. Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in consiglio regionale e vicepresidente dell’assemblea toscana ribadisce: «La riforma dello Statuto non è una nostra priorità, siamo contrari. Ci sono altre questioni fondamentali per il futuro anche immediato della nostra Toscana». E aggiunge: «Se il Pd smettesse di litigare al suo interno potremo parlare anche di temi importanti. E comunque una modifica dello Statuto deve riguardare tutti, anche le forze di opposizione che devono necessariamente essere coinvolte». Al momento in maggioranza parte del Pd è d’accordo con Giani (i riformisti di Lotti in primis, molto meno gli zingarettiani) mentre Italia Viva mostra posizione variegate: Scaramelli fermo sul no, più vicini alle posizioni di Giani la sua vice Stefania Saccardi e Maurizio Sguanci.

Giovedì era circolata la voce di un incontro in serata a tre tra Giani, Ceccarelli e Scaramelli proprio su questi temi con convocazione via whatsapp per le 21,30. Poi smentite e controsmentite: l’incontro c’è stato, ma sulla sanità e sulla battaglia al Covid con tutti i capigruppo. Resta sul tavolo la bozza della riforma statutaria, già approvata dalla Prima commissione.regionale.  Il nono assessore dovrebbe essere Giacomo Bugliani, il primo sottosegretario Gianni Anselmi, il secondo ancora incerto con la possibilità di un incarico a Iacopo Melio.