La prima riunione degli eletti di Fratelli d'Italia

Firenze, 12 ottobre 2022 - Il centrodestra  toscano entra in Parlamento con uno squadrone. Rosa vasta, mai vista così, che surclassa, per la prima volta, gli esponenti del centrosinistra. Fratelli d’Italia da una parte e Pd dall’altra sono i partiti con il maggior numero di rappresentati: è il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre e del taglio a Camera e Senato. Tutti partono dalla Toscana per la capitale, che diventerà la loro seconda casa, per portare avanti le istanze della regione: devono mantenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale. E di problemi, che hanno un interesse trasversale, ce ne sono una valanga a partire dallo sviluppo infrastrutturale. GUARDA L'INFOGRAFICA Emozione e batticuore, domani si parte. In totale sono 18 i debuttanti di Montecitorio e Palazzo Madama (tra gli eletti in Toscana e altrove) . Sono giorni anche di organizzazione (caccia aperta ai monolocali del centro capitolino o accordo con alberghi per il tutto compreso?). Pronto il vestito migliore per le foto di rito. Forma, ma anche sostanza. I politici toscani hanno già chiara la strada che vogliono imboccare per tenere alta l’attenzione ai problemi territoriali. Qualcuno del centrodestra potrebbe entrare anche nel governo (Marcello Pera) se non proprio dalla porta principale quanto meno per un posto come sottosegretario o viceministro. In pole Giovanni Donzelli, braccio destro della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni; Deborah Bergamini (fedelissima di Forza Italia) già sottosegretaria nel governo Draghi, Tiziana Nisini (leghista) già sottosegretaria al Lavoro. Fronte comune trasversale tra i toscani? "Ci sta" dicono diversi parlamentari. "Non possiamo dividerci per questioni che riguardano lo sviluppo del territorio". E allora via ai primi impegni. Il neodeputato Andrea Barabotti, dirigente della Lega, è pronto: "Siamo una regione fortemente vocata all’export. Oggi i nostri distretti produttivi rischiano di essere messi in croce dall’aumento dei costi per l’energia. Per la Toscana un intervento efficace e tempestivo sull’aumento dei costi per l’energia è una questione di vitale importanza, su cui tutti ci dobbiamo impegnare. La Toscana ne ha bisogno ora, subito e in misura sicuramente maggiore rispetto al resto d’Italia". C’è poi una questione "su cui sarò impegnato fin dall’inizio della legislatura per ottenere dal governo il rifinanziamento delle bonifiche relative al sito Sin/Sir di Massa-Carrara". Il senatore Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) entra a Palazzo Madama sul filo dell’emozione: "Mi sono commosso quando Giorgia ha ricordato che solo pochi anni fa eravamo pochissimi... e ora siamo maggioranza". Ma "siamo tutti consapevoli della responsabilità e dell’umiltà necessaria per far parte di una squadra che ambisce a rispondere a grandi aspettative. Ora non conta l’io ma il noi". Anche Simona Bonafè, segretaria toscana del Pd, europarlamentare da record di preferenze, già deputata, rientra a Montecitorio con le idee chiarissime: "Attenzione massima per trovare una soluzione al caro bollette". Per la Toscana "l’impegno è ridurre quel gap infrastrutturale che rischia di compromettere la competitività della nostra Regione e del nostro settore produttivo, con ripercussioni anche nel mondo del lavoro. Ci sono opere già progettate e finanziate che sono bloccate per le procedure burocratiche". Qualche esempio? "Il nodo di scambio della A1 con la Fi-Pi-Li a Scandicci, progettato nel 2019 e ancora fermo alle autorizzazioni. Presenterò su questo la mia prima interrogazione parlamentare". Entusiasta anche Federico Gianassi, assessore della giunta Nardella: "Voglio battermi contro la burocrazia - dice il neodeputato dem - a partire da vincoli nazionali assurdi che bloccano al solo Comune di Firenze ben 60 milioni di euro in cassa che potrebbero essere usati per contrastare il caro bollette". E dopo il tragico incidente che è costato la vita al giovane rider Sebastian, "ho detto e ribadisco che mi impegnerò per far approvare norme nazionali che tutelano i riders".

Politica

Firenze, 12 ottobre 2022 -&nbsp;Il centrodestra toscano entra in Parlamento con uno squadrone. Rosa vasta, mai vista così, che surclassa, per la prima volta, gli esponenti del centrosinistra. Fratelli d’Italia da una parte e Pd dall’altra sono i partiti con il maggior numero di rappresentati: è il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre e del taglio a Camera e Senato. Tutti partono dalla Toscana per la capitale, che diventerà la loro seconda casa, per portare avanti le istanze della regione: devono mantenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale. E di problemi, che hanno un interesse trasversale, ce ne sono una valanga a partire dallo sviluppo infrastrutturale. 
<a href="https://www.lanazione.it/polopoly_fs/1.8170452.1665520811!/menu/standard/file/N12POLITICI.pdf" target="_blank">GUARDA L'INFOGRAFICA</a> 
Emozione e batticuore, domani si parte. In totale sono 18 i debuttanti di Montecitorio e Palazzo Madama (tra gli eletti in Toscana e altrove) . Sono giorni anche di organizzazione (caccia aperta ai monolocali del centro capitolino o accordo con alberghi per il tutto compreso?). Pronto il vestito migliore per le foto di rito. Forma, ma anche sostanza. I politici toscani hanno già chiara la strada che vogliono imboccare per tenere alta l’attenzione ai problemi territoriali. Qualcuno del centrodestra potrebbe entrare anche nel governo (Marcello Pera) se non proprio dalla porta principale quanto meno per un posto come sottosegretario o viceministro. In pole Giovanni Donzelli, braccio destro della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni; Deborah Bergamini (fedelissima di Forza Italia) già sottosegretaria nel governo Draghi, Tiziana Nisini (leghista) già sottosegretaria al Lavoro. 
Fronte comune trasversale tra i toscani? "Ci sta" dicono diversi parlamentari. "Non possiamo dividerci per questioni che riguardano lo sviluppo del territorio". 
E allora via ai primi impegni. Il neodeputato Andrea Barabotti, dirigente della Lega, è pronto: "Siamo una regione fortemente vocata all’export. Oggi i nostri distretti produttivi rischiano di essere messi in croce dall’aumento dei costi per l’energia. Per la Toscana un intervento efficace e tempestivo sull’aumento dei costi per l’energia è una questione di vitale importanza, su cui tutti ci dobbiamo impegnare. La Toscana ne ha bisogno ora, subito e in misura sicuramente maggiore rispetto al resto d’Italia". C’è poi una questione "su cui sarò impegnato fin dall’inizio della legislatura per ottenere dal governo il rifinanziamento delle bonifiche relative al sito Sin/Sir di Massa-Carrara". 
Il senatore Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) entra a Palazzo Madama sul filo dell’emozione: "Mi sono commosso quando Giorgia ha ricordato che solo pochi anni fa eravamo pochissimi... e&nbsp;ora siamo maggioranza". Ma "siamo tutti consapevoli della responsabilità e dell’umiltà necessaria per far parte di una squadra che ambisce a rispondere a grandi aspettative. Ora non conta l’io ma il noi". 
Anche Simona Bonafè, segretaria toscana del Pd, europarlamentare da record di preferenze, già deputata, rientra a Montecitorio con le idee chiarissime: "Attenzione massima per trovare una soluzione al caro bollette". Per la Toscana "l’impegno è ridurre quel gap infrastrutturale che rischia di compromettere la competitività della nostra Regione e del nostro settore produttivo, con ripercussioni anche nel mondo del lavoro. Ci sono opere già progettate e finanziate che sono bloccate per le procedure burocratiche". Qualche esempio? "Il nodo di scambio della A1 con la Fi-Pi-Li a Scandicci, progettato nel 2019 e ancora fermo alle autorizzazioni. Presenterò su questo la mia prima interrogazione parlamentare". 
Entusiasta anche Federico Gianassi, assessore della giunta Nardella: "Voglio battermi contro la burocrazia - dice il neodeputato dem - a partire da vincoli nazionali assurdi che bloccano al solo Comune di Firenze ben 60 milioni di euro in cassa che potrebbero essere usati per contrastare il caro bollette". E dopo il tragico incidente che è costato la vita al giovane rider Sebastian, "ho detto e ribadisco che mi impegnerò per far approvare norme nazionali che tutelano i riders".

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