Pd, Nardella su Ricci: “Spero faccia prevalere il senso d'unità”

'Non ho intenzione di fargli pressione, se non amichevole appello in nome delle nostre buone relazioni"

Dario Nardella e Stefano Bonaccini (Foto Gianluca Moggi / New Press Photo)

Dario Nardella e Stefano Bonaccini (Foto Gianluca Moggi / New Press Photo)

Firenze, 7 dicembre 2022 - “Mi auguro che Matteo Ricci faccia prevalere il senso di unità e faccia prevalere anche il valore della forza dei territori. Io ho scelto di sostenere Bonaccini proprio perché ho pensato che i nostri legittimi obiettivi ed ambizioni individuali debbano venire dopo il valore della sfida collettiva e di gruppo. Unire le forze in un congresso così importante penso che sia la priorità rispetto alle aspirazioni di ciascuno di noi, per questo ho scelto di non candidarmi e di sostenere Bonaccini”. E' quanto ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio, a proposito dei candidati alla segreteria del Pd. Nardella è presidente e guida della mozione che vuole appoggiare la candidatura a segretario del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. E se il tour di Bonaccini partirà tra qualche giorno e toccherà tutta Italia, nel frattempo Nardella parla anche degli altri candidati e della situazione all'interno del partito. “Mi auguro che Matteo Ricci faccia lo stesso anche se rispetto la sua libertà ed autonomia. Non ho alcuna intenzione di fargli pressione se non un’amichevole appello in nome delle nostre buone e tradizionali relazioni – ha aggiunto -. Noi stiamo vivendo una fase congressuale molto delicata e questo congresso credo davvero che sia l’ultima chance che il Pd ha: o noi facciamo di questo congresso un momento di svolta, oppure il Pd si avvierà drammaticamente all’estinzione. Dobbiamo essere consapevoli di questo e proprio in ragione di questi obiettivi credo che sia importante avere delle candidature forti, che possano davvero incarnare delle opzioni politiche di contenuto e valoriali che siano decisive per una svolta di questo partito”.

Niccolò Gramigni