Giorgianni, la paladina delle vittime delle banche

"Ce l’avevo più con Renzi che con lei, per colpa del suo decreto che ha azzerato il valore delle quattro banche"

Letizia Giorgianni

Letizia Giorgianni

Chianciano (Siena), 28 settembre 2022 - Letizia Giorgianni, paladina dell’Associazione vittime del salvabanche, protagonista delle battaglie su Banca Etruria e Mps, è stata eletta alla Camera per Fratelli d’Italia nel collegio uninominale di Caserta. In Parlamento ritroverà Maria Elena Boschi, la principale accusata delle sue battaglie. "Ho un modo di vedere le cose completamente diverso dal suo. Avevamo stigmatizzato - spiega la neodeputata - nella battaglia di Banca Etruria, la commistione della politica nelle banche. Dovrebbero restare su piani diversi, quando la politica è entrata nella gestione, sono cominciati i guai per Mps".

Ce l’aveva con la Boschi per il fatto che il padre era vice presidente della banca.

"Ce l’avevo più con Renzi che con lei, per colpa del suo decreto che ha azzerato il valore delle quattro banche, tra cui Etruria. Un provvedimento preso con troppa leggerezza, che ha distrutto il capitale di tanti piccoli risparmiatori. Poi ci sono state le banconote false vicino casa del babbo Boschi e le proteste".

Perché è stata eletta nel collegio di Caserta?

"I vertici di FdI mi avevano scelta per correre alle politiche, con mia grande gioia. Giovanbattista Fazzolari mi ha spiegato che la mia candidatura aveva una valenza nazionale. Mi sono sempre occupata di tutela del risparmio, ho lanciato una proposta di legge contro l’usura. E lui mi ha detto che era una battaglia su un tema che è caro a Giorgia Meloni".

Per questo ha corso al Sud?

"Uno studio della Fabi ha dimostrato che le banche fanno meno prestiti alle imprese del Sud, alimentando la piaga dell’usura. A Caserta ho battuto per 1.500 voti il candidato dei 5Stelle, un giovane in gamba che però ha fatto leva sull’assistenzialismo. La vera cura contro la povertà è il lavoro, non il reddito di cittadinanza".