Nomine, incarichi e corruzione: cricca intorno al Tar Lazio, terremoto anche in Toscana

Indagata anche Gaia Checcucci, segretaria dell’Autorità di bacino: scatta l’inibizione dai pubblici uffici. La Procura: "Ha violato il dovere di imparzialità". L’ambizione di entrare in una struttura governativa

Gaia Checcucci

Gaia Checcucci

Firenze, 21 dicembre 2022 - Riecco la "cricca". E stavolta avrebbe tramato per gestire nomine e incariche: si parte dal Tar del Lazio e si arriva fino in Liguria, dove la fiorentina Gaia Checcucci è il commissario ad acta dell’Ato di Imperia. Dopo l’ordinanza del giudice del tribunale di Roma, Roberta Conforti, è stata inibita dal suo ruolo, in quanto colpita da una misura interdittiva della durata di dodici mesi. Con lei è indagato (corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio) il compagno, l’avvocato romano Pierfrancesco Sicco, finito agli arresti domiciliari.

Checcucci, 52 anni ,che in passato è stata anche consigliera comunale di Palazzo Vecchio con Alleanza Nazionale, è anche segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, con sede a Firenze. I fatti contestati dal procuratore Paolo Ielo hanno il suo epicentro nella Capitale. Secondo gli inquirenti, tutto ruoterebbe intorno all’avvocato e amministrativista Federico Tedeschini (anch’egli agli arresti domiciliari) e a Silvestro Maria Russo, magistrato del Consiglio di Stato e dallo scorso febbraio presidente della Terza sezione del Tar del Lazio, pure lui sospeso per un anno dai pubblici uffici. Secondo le ipotesi accusatorie, Checcucci si sarebbe rivolta allo studio Tedeschini "in violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione, plurimi incarichi legali e di consulenza".

Tedeschini, tra l’altro, ha rappresentato Checcucci nelle liti davanti al Consiglio di Stato con il Comune di Bordighera relative all’acquisizione dell’acquedotto da parte di Rivieracqua. Fra le accuse, l’anomalo conferimento di incarichi da parte della Checcucci sarebbe avvenuto "in accordo con l’avvocato Pierfrancesco Sicco, che svolgeva funzione di intermediario degli accordi illeciti e riscuoteva parte del prezzo del reato". Le prime conversazioni intercettate dai carabinieri del Ros riguardano l’organizzazione di una cena, che aveva come obiettivo la conoscenza tra Checcucci e una funzionaria ministeriale, moglie di un amico del prof Tedeschini di professione avvocato dello Stato.

La Checcucci avrebbe infatti l’ambizione di una nomina in una struttura governativa di gestione dei fondi del Pnrr. A muovere gli ingranaggi della ’marchetta’, è il compagno della Checcucci. "Mi procuri un appuntamento per Checcucci con tua moglie", chiede Tedeschini all’amico. In cambio, l’Ato Imperia di cui la Checcucci è commissario avrebbe potuto affidare un incarico di consulenza del valore di 149mila euro allo studio di Tedeschini.