Giani: «Sviluppo, le mie priorità per la Toscana»

Il candidato del centrosinistra: «Dalle infrastrutture riparte il territorio». L’aeroporto di Firenze? «Potenziato, userò il dialogo»

Elezioni regionali in Toscana: Eugenio Giani, candidato del centrosinistra

Elezioni regionali in Toscana: Eugenio Giani, candidato del centrosinistra

Firenze, 10 marzo 2020 - Il maratoneta della Toscana? E’ proprio lui, Eugenio Giani. Il candidato del centrosinistra per governatore toscano unisce alla conoscenza del territorio la grande esperienza politica. «L’uomo giusto al posto giusto nel momento non facile di Pd e alleati» dicono i suoi sostenitori. L’avversario numero uno sarà Susanna Ceccardi della Lega.

Ci siamo. ll duello per governatore può partire. Ceccardi la sfida dalle colonne della Nazione a pubblico confronto. Che le risponde?

«Famiglie, lavoratori, imprese, amministratori pubblici stanno fronteggiando una sfida durissima, non abbiamo bisogno di spadaccini e non è certo questo il momento di polemiche faziose, ma abbiamo bisogno di una squadra da unire con senso di responsabilità».

Ha iniziato da un mese la campagna elettorale. Che clima ha trovato?

«Ho trovato sostegno indipendentemente dall’appartenenza politica e un grande apprezzamento per il rapporto diretto che ho costruito con i 273 comuni toscani, spesso anche se governati da liste civiche e non dal Pd. Ovunque c’è la volontà costruttiva di sostenermi, perché l’obiettivo è il raggiungimento di risultati concreti dovuti alla mia conoscenza delle singole realtà territoriali».

Fabiani del Pd si è lamentato dei tempi lunghi del centrodestra nella scelta del candidato.

«Io non ne sento la mancanza, perché ho lavorato sui programmi».

L’ipotesi rinvio delle elezioni però è sempre più probabile.

«Aspettiamo Pasqua e vediamo come si evolve la situazione».

Emergenza coronavirus. Che giudizio dà del comportamento della Regione Toscana?

«In questo momento la crisi viene gestita con intelligenza e professionalità. Soprattutto vedo un impegno profondo e sincero da parte di tutti in Regione e nei Comuni. Certo ora dobbiamo assumere medici, infermieri e operatori sanitari che abbiano certezza per il proprio futuro. Il Coronavirus ha anche messo in evidenza la fragilità del sistema sanitario in Regioni come Lombardia e Veneto, in barba all’autoesaltazione fatta in precedenza dalla Lega».

Servirà una politica shock per ripartire. Che ne pensa?

«Serviranno soluzioni di brevissimo, breve, medio e lungo termine. Sto lavorando in Consiglio regionale per preparare un piano di detassazione e agevolazioni fiscali, sostegno al turismo e al commercio congelando le scadenze bancarie, dilazionando gli affitti onerosi per esercizi commerciali nelle zone di particolare costo, investimenti rapidi su opere pubbliche che offrano lavoro a imprese».

Infrastrutture toscane. Lei ha detto che in cima alle priorità c’è la Tirrenica. Conferma?

«La Tirrenica, il potenziamento del porto di Livorno, la manutenzione straordinaria della Fi-Pi-Li, sono priorità. Accanto a queste, anche piccoli grandi interventi come i ponti sull’Arno da Signa a Lastra a Signa e da Limite a Montelupo, il completamento della Due Mari, nella provincia di Grosseto il completamento del Cipressino che porta all’Amiata, la complanare di Lucca tra Capannori e Ponte a Moriano e altri interventi ferroviari a partire dalla Empoli Siena saranno impegno dal primo minuto. A questo aggiungo anche il metrotram Prato-Firenze (Pecci-Peretola) che risolverebbe gran parte dei problemi di traffico tra le due città».

E l’aeroporto fiorentino? Ha letto che ha detto la Ceccardi? Lei è sempre stato un fautore dello sviluppo. Poi è arrivata la sentenza del Consiglio di stato....

«Per prima cosa, non è l’aeroporto di Firenze. È l’aeroporto del centro della Toscana. Io ritengo che realizzare la pista parallela sia obiettivo fondamentale per garantire sicurezza, migliori collegamenti e sostenibilità ambientale. Il lavoro che cercherò di fare è di arrivarci con dialogo, confronto e coinvolgimento delle amministrazioni comunali interessate, da Prato alla Piana fiorentina».

Come va nella coalizione? La questione della sua lista è stata congelata? «Il lavoro è andato avanti e oggi abbiamo in pista quattro liste, ovvero quelle di Pd, Iv, Sinistra e ‘Svolta’ che riunisce gli amici di ‘Toscana nel cuore’, guidati dal consigliere regionale Gabriele Bianchi e attivi sul tema della legalità, di ‘Volt’, gruppo di giovani competenti e attenti al collegamento con l’Europa, di ‘Italia in comune’ con il loro rapporto con le idee e i valori di Federico Pizzarotti. Le altre forze della coalizione stanno animando un lavoro per altre due liste in grado di offrire rappresentatività al variegato mondo del centrosinistra e armonia collettiva alla vasta rappresentanza civica e politica della mia candidatura».

Presenterà la sua squadra di giunta prima del voto?

«No, perché è naturale che la squadra di giunta nasca dal voto. Piuttosto i cittadini devono sapere che chi votano si impegnerà completamente in Toscana per i prossimi cinque anni e non come la Ceccardi, che ha già detto che non si dimetterà dal Parlamento europeo».

Salvini sarà spesso in Toscana. Teme una campagna dai toni forti contro il centrosinistra?

«Capisco che la Ceccardi abbia bisogno di avere accanto il suo padrino, l’importante è che smetta di sparare cattiverie verso l’Italia come ultimamente ha fatto».