Elezioni Toscana, terremoto Pd. Nardella: "Prima del segretario va cambiato il partito"

Poi l'annuncio: "Gianassi per ora rimane in giunta a Firenze". Le parole di Bonafè, Ceccanti e Bini

Firenze, 26 settembre 2022 - "Anche dopo aver ascoltato le paorle di Letta, credo che ora la cosa più importante è prioritaria è cambiare il Pd, prima che il segretario. Dobbiamo avviare un processo profondo di ricostruzione da zero. La scelta del segretario è un pezzo di questo discorso, mi auguro che il dibattito di questi giorni non si riduca alla corsa dei cavalli che già si schierano perché sarebbe a mio avviso sbagliato": va subito al sodo il sindaco di FirenzeDario Nardella, affrontando il tema che in queste ore tiene banco fra gli elettori scontenti del Partito Democratico. Pd che è stato travolto anche in Toscana, dove Fratelli d'Italia è primo partito anche in comuni dove vi era una tradizione consolidata di colore contrario. E peraltro il nome di Nardella è uno di quelli che i rumors non hanno mai dimenticato come possibile successore di Enrico Letta.

"Nei prossimi giorni avremo modo di fare riflessioni, dirò la mia e lo farò in modo molto chiaro e netto - ha aggiunto - Se pensiamo di risolvere i problemi cambiando solo il segretario facciamo un grave errore. Dobbiamo pensare di cambiare il Pd. C'è bisogno del grande apporto di tutti i sindaci e amministratori locali del nostro Paese che hanno rappresentato la vera ossatura della parte del Pd che ha tenuto".

"Firenze, insieme a Bologna, ha il miglior risultato per il Pd e per la coalizione. Il Pd e il centrosinistra hanno reagito molto bene sia a Firenze città che in provincia: hanno saputo interpretare questa campagna elettorale difficilissima, giocata tutta controcorrente. Vincere controcorrente vale doppio. La somma del centrodestra, rispetto alle elezioni del 2018, arretra dal 33% al 26%: c'è un dato molto significativo di FdI a Firenze, gli alleati Lega e Fi sono ai minimi storici. Quindi noi abbiamo frenato l'ascesa del centrodestra rispetto al 2018", ha proseguito Nardella, che poi ha aggiunto: "C'è un effetto Firenze. Vince il nostro modello di governo della città, lo diciamo col massimo dell'umiltà. Poi non ci sfugge che anche nel nostro caso abbiamo avuto una flessione, che è fisiologica rispetto alla tendenza nazionale. Una flessione assolutamente gestibile".

Infine l'annuncio che uno dei pochi eletti del Pd nei collegi uninominali, Federico Gianassi, rimarrà per il momento in giunta "e lo ringrazio per questo, ci sono da chiudere alcune partite importanti come la multiutility", ha detto il sindaco di Firenze.

Sul rimpasto "ancora non ci sono elementi su questo, noi siamo molto tranquilli perché c'è un lavoro impostato e una struttura tecnica forte. La città si aspetta che ci sia una continuità di alto livello". Gianassi è assessore a bilancio e commercio di Palazzo Vecchio.

Simona Bonafè

"Registriamo una lieve flessione rispetto alle precedenti politiche ma il Pd, seppur con una percentuale molto ristretta, resta il primo partito in Toscana, chiaramente tallonato da Fratelli d'Italia: questo è un dato che a noi preoccupa fortemente, quindi è chiaro che il risultato non è soddisfacente". Lo dice Simona Bonafè, europarlamentare e segretaria del Pd della Toscana. "Rifletteremo - ha aggiunto - sugli eventuali errori che abbiamo fatto anche noi. Voglio però ricordare che questo è un voto politico, e quindi vediamo che in Toscana, e anche in altre regioni, è stato un voto politico che prescinde anche un po' dall'amministrazione. Tuttavia se guardiamo il dato politico su Pisa e Siena città, vediamo che la coalizione di centrosinistra è avanti, nel caso di Pisa città anche di 10 punti. Può non significare nulla, però consideriamo questi due dati come dati che ci mettono in condizione di lavorare con ottimismo".

Per la segretaria del Pd toscano "siamo anche la Regione in cui il peso di Italia Viva si è fatto sentire maggiormente. Se fossimo stati ancora tutti insieme non saremmo a parlare di lieve flessione: abbiamo risentito della presenza di Iv, cosa che mi porta a dire che o stiamo tutti insieme o vince la destra".

Stefano Ceccanti

"Al netto del risultato in controtendenza ottenuto a Pisa città, dove abbiamo migliorato di ben 4.4 punti percentuali rispetto al 2018, la sconfitta in provincia è stata netta e non serve cercare giustificazioni o capri espiatori". Così Stefano Ceccanti, tra i non eletti della tornata elettorale. "Quello che oggi possiamo registrare è soltanto il fatto che per la prima volta nella sua vita il Pd si è presentato senza una chiara proposta di Governo ma solo con l'intento di ridurre il danno di una sconfitta data per certa. Un limite che, a mio avviso, deve essere la base di partenza per ogni riflessione futura a partire dal congresso già annunciato dal segretario Enrico Letta che ringrazio".

Caterina Bini

"Il risultato per il centro sinistra è molto negativo. Quello del PD anche. La destra stravince, FdI fa il pieno di consensi svuotando anche la Lega. Ci sarà tempo per fare tutte le analisi del caso, ma certamente sono stati fatti molti errori nel Pd, a partire dalle alleanze. In questo quadro generale io non sono stata rieletta". Così Caterina Bini, sottosegretaria e senatrice uscente del Pd, originaria di Pistoia, che aggiunge: "Non è una sorpresa, sapevo e lo sapevano gli amici più cari, che era durissima. D'altronde non ci si butta nelle sfide solo con la certezza di vincere, soprattutto quando si fa parte di una comunità». «Faccio politica da 27 anni, molti da militante e poi con ruoli istituzionali. Alla politica ho dato tanto, la politica mi ha dato tantissimo - prosegue - Continuerò a farla perché la passione politica non si spenge e soprattutto perché non si fa politica solo quando si ha un ruolo remunerato per poi smettere. Non ho mai sopportato chi fa così. Continuerò a fare la mia parte - conclude - con le mie idee, con il mio pensiero libero, con la mia testa e il mio cuore per dare un contributo alla comunità, al mio partito e ai valori in cui credo".