Pd toscano spaccato prima del voto. E’ già corsa per la segreteria 2022

I retroscena delle divisioni dopo l’annuncio della nuova squadra. Riflettori sulla sindaca di Empoli, Brenda Barnini

Simona Bonafè

Simona Bonafè

Firenze, 30 settembre 2021 - La squadra era stata fatta col bilancino per tenere conto di tutte le sensibilità dem toscane, ma il banco è saltato subito. E così a tre giorni dal voto amministrativo il Pd toscano si ritrova sempre spaccato. Ecco nomi e ’appartenenze’ della potenziale nuova segreteria: Simone de Rosas (sinistra Pd), Emiliano Fossi (orlandiano), Federica Fratoni (vicina a Stefano Bruzzesi), Stefania Lio (vicina a Susanna Cenni), Marco Meacci (vicino a Vincenzo Ceccarelli), Ylenia Zambito (lettiana).

E poi i già presenti nella segreteria (di impronta lottiana Base Riformista) Massimiliano Pescini, Simona Rossetti, Marco Simiani e i due esponenti vicini al fronte dei sindaci Benedetta Squittieri (giunta Biffoni) e Andrea Vannucci (consigliere regionale, ex giunta Nardella).

Non è andata bene però. Valerio Fabiani, leader della corrente ex zingarettiana ora sinistra dem/lettiano si è messo di traverso e conferma: "Consideriamo quella delle segretaria Bonafè una proposta che discuteremo, ora lavoriamo per il voto".

C’è bufera, insomma. Tre le questioni su cui la sinistra dem accende i riflettori: la copertura dei territori (mancherebbbe Livorno e Massa Carrara), i nomi (la grande esclusa è la sindaca di Empoli Brenda Barnini), non è stata azzerata la segreteria precedente come segno di discontinuità. E la sinistra dem toscana si chiede perché la squadra è stata presentata a poche ore del voto. Che necessità c’era?

La segretaria Simona Bonafè è straconvinta di aver fatto le scelte più adatte tenendo conto di rappresentatività, genere e territorio al fine di "varare una squadra forte". Dal vertice del Pd si sottolinea che l’unica voce critica è stata quella di Fabiani mentre tutti gli altri sono d’accordo e che si è attinto ad una rosa di nomi presentati ormai molte settimane fa. Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli: "Quando si trovano soluzioni che vanno verso l’unità è sempre positivo. La cosa più importante è l’impegno per far vincere i candidati del centrosinistra. Gli incarichi? Se ne parlerà. Ora la priorità è altra". E sullo sfondo c’è la corsa alla guida del Pd toscano: nel 2022 c’è il congresso. Bonafè non esclude di ricandidarsi. E la sinistra dem pensa a una donna come sfidante (l’orlandiana Barnini?).