Elezioni in Toscana, Dem in risalita. Per le Regionali 2020 sfida incerta

Il centrodestra vuole sferrare il colpaccio. Ma il voto amministrativo frena gli entusiasmi

Operazioni di voto al seggio (foto di repertorio)

Operazioni di voto al seggio (foto di repertorio)

Firenze, 10 giugno 2019 - La regione Toscana è a macchia di leopardo (geneticamente modificato): un po’ rossa, molto blu, con un pallino giallo. Dopo il voto bis del ballottaggio per le amministrative la mappa è un mix: da questa incertezza esce anche il lungo rush finale (di fatto già avviato) per arrivare alla prossima primavera quando si voterà per il rinnovo del consiglio regionale e per la scelta del governatore toscano.

Il fortino del centrosinistra fissato al 26 maggio si allarga. Con Lucca e Firenze ecco che il Pd va alla riconquista della storica città rossa di Livorno, che archivia l’esperienza grillina e prende le distanze dallo spauracchio del centrodestra, e piazza il bis di Matteo Biffoni a Prato ai supplementari contro il civico Daniele Spada, supportato dal centrodestra a traino Lega.

Se Carrara è in mano al sindaco del Movimento 5 Stelle, il centrodestra guida Siena, Arezzo, Grosseto, Pisa, Massa, i dem appunto il capoluogo di regione con Nardella straripante, Lucca, Prato e Livorno. Il voto delle Europee dava il Pd ancora primo partito tallonato dal boom del partito di Salvini. Fa riflettere la svolta storica di Piombino, città operaia che cerca nuova identità.

Oltre a Prato e a Livorno, sono andati al ballottaggio anche Cortona, San Giovanni Valdarno, Borgo San Lorenzo, Figline Incisa, Cecina, Collesalvetti, Piombino, Rosignano Marittimo, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, Agliana, Monsummano Terme, Colle Val d’Elsa e Signa. Oltre a Capoliveri, che ha dovuto sciogliere il nodo pareggio al primo turno. Complessivamente sono stati oltre 547mila gli elettori chiamati ad esprimersi di nuovo in cabina elettorale.

«Manteniamo Prato e riconquistiamo Livorno e chiudiamo un’ottima tornata amministrativa per il Pd toscano, dove su tre comuni capoluogo ne vinciamo tre, con Firenze al primo turno. Ora attendiamo i Comuni non capoluogo dove la tendenza è già molto positiva» ha detto a mezzanotte e mezzo la segretaria regionale toscana del Pd Simona Bonafè da Livorno. «E ora avanti col Pd unito» ha sottolineato.

La corsa per le Regionali 2020 lascia molti interrogativi aperti: dinamiche e strategie da individuare, candidati possibili, aperture di coalizioni. Il primo a lanciare nel centrosinistra una proposta è stato proprio il governatore attuale Enrico Rossi che ha detto chiaramente che il Pd deve guardare a liste civiche regionali e trovare un candidato fuori dai classici schemi politici, un civico regionale, di riconosciuta autorevolezza. Il segretario regionale Bonafè ha invitato il presidente della Regione, che pochi giorni fa ha ripreso la tessera dei dem, a occuparsi del fine mandato e delle tante cose ancora da fare.

Intanto nel centrosinistra si fanno i primi nomi nel totocandidato governatore: la stessa Bonafè, eletta col pieno di voti anche all’Europarlamento, e il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, che molti vedono come il personaggio d’esperienza che potrebbe fare da collante virtuso tra le diverse anime del Pd.

E poi c’è da dirimere la questione se fare le primarie o meno: dubbio di non poco conto. Ma non solo. Che ruolo potrà giocare anche Matteo Renzi e la sua forza rappresentata, non solo da chi fa a lui riferimento in Regione e in Parlamento, ma dai tanti comitati nati con l’ultima Leopolda.

Nel centrodestra sarà tempo di guardarsi negli occhi tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Gli uomini di Berlusconi e di Tajani vogliono contare di più nelle scelte. Lo ha detto chiaramente dopo il primo turno delle amministrative Stefano Mugnai, coordinatore regionale azzurro: dove Forza Italia ha messo in campo nomi «di peso», formati a lungo nel partito, è arrivata la vittoria. Fratelli d’Italia è in crescita: lo dice il voto europeo. Anche in autorevolezza sul campo locale toscano dove ha espresso candidati competitivi come Ferrari vincitore a Piombino. La partita è aperta.

Mentre dal Movimento 5 Stelle si aspettano segnali non solo via internet.

SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Il centrosinistra vince a Prato (Leggi lo speciale) e Livorno (Leggi lo speciale).

  • Provincia di Firenze

A Borgo San Lorenzo il sindaco uscente Paolo Omoboni è stato rieletto con il 64%.

A Figline e Incisa Valdarno confermata sindaco, con vittoria per meno di trecento voti, Giulia Mugnai del centrosinistra contro il candidato del centrodestra. 

A Signa, in provincia di Firenze, eletto sindaco per il centrosinistra Giampiero Fossi, ex assessore comunale alla cultura. 

  • Provincia di Arezzo

A San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi è sindaco e chiude in netto vantaggio (55%) contro Maurizio Viligiardi. 

Luciano Meoni è il nuovo sindaco di Cortona, che per la prima volta vede il centrosinistra perdere uno dei suoi storici capisaldi.

  • Provincia di Livorno

Samuele Lippi viene rieletto a Cecina (Livorno) per un secondo mandato. Il candidato del centrosinistra vince con il 56% delle preferenze. 

Collesalvetti il sindaco è Adelio Antolini, di centrosinistra, che succede a Lorenzo Bacci. Antolini vince con il 60% e spiccioli delle preferenze contro il candidato di centrodestra, Ornella Berretta.

A Piombino il centrodestra vince con Francesco Ferrari al 64.3% delle preferenze contro il 35.7% di Anna Tempestini, che in termini di voti assoluti significano quasi il doppio: 10411 contro i 5789. 

Daniele Donati (centrosinistra) è stato eletto sindaco a Rosignano Marittimo (Livorno) con il 56% delle preferenze contro il centrodestra di Donatella Di Dio. 

Capoliveri la popolazione è sotto i 15mila abitanti ma si votava comunque per una seconda volta visto che al primo turno era stata raggiunta la parità assoluta. Stavolta Michele Gelsi, della lista Capoliveri Bene Comune ha vinto ed è diventato sindaco, ma per sole 21 schede.

  • Provincia di Pisa

Pontedera la spunta il candidato del centrosinistra Matteo Franconi con appena 430 voti di vantaggio su Matteo Bagnoli del centrodestra.

Ponsacco rieletta Francesca Brogi (centrosinistra) con il 55,5% dei voti contro il 44,5% di Federico d'Anniballe sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia.

San Miniato Simone Giglioli (centrosinistra) è stato eleto sindaco con il 58,5% dei voti contro il 41,5% di Michele Altini (Lega e Forza Italia).

  • Provincia di Pistoia

Storica svolta a destra per Agliana, dove Luca Benesperi conquista il Comune con il 52% e uno scarto di circa 270 voti su Massimo Vannuccini del centrosinistra.

Monsummano Terme Simona De Caro (centrosinistra) è la prima donna eletta sindaco nel suo Comune. L'avvocatessa prende il 52,4%  contro il 47,6% del candidato del centrodestra Giuseppe Mignano.

Provincia di Siena

Colle Val d'Elsa è stato eletto sindaco Alessandro Donati (centrosinistra) con il 60% dei voti.