Comunali in Toscana, alleanze sotto esame. La coalizione giallorossa prova a sfondare

Test interessante anche per il centrodestra che guida nove municipi. Suppletive a Siena, caso nazionale per l’esito del segretario dem Letta

Si vota anche oggi fino alle 15, poi il via allo scrutinio

Si vota anche oggi fino alle 15, poi il via allo scrutinio

Firenze, 4 ottobre 2021 - Riflettori nazionali su Siena per le elezioni suppletive per un posto alla Camera. Corre il segretario del Pd Enrico Letta e tutti i dem toscani puntano il gps su piazza del Campo e dintorni (fino ai confinanti collegi aretini). Primo obiettivo portare a casa il risultato, poi si tornerà ad affrontare i problemi local-nazionali a partire dal destino di Mps e dei suoi 21mila dipendenti in tutta Italia. Ma il risultato del Pd sarà inevitabilmente condizionato anche dal vissuto recente e dalle prospettive della banca più antica del Paese. Il leader della Lega Matteo Salvini, più di tutti nel centrodestra, ha acceso l’attenzione su Siena. Interessante vedere da oggi pomeriggio le percentuali di consenso.

In Toscana si vota per le amministrative in 31 comuni; le giunte uscenti appartengono in 20 amministrazioni al centrosinistra, in 9 al centrodestra, in una ad una lista civica e una alla Sinistra (Sesto Fiorentino dove cinque anni fa si registrò la sconfitta sonante del Pd ora alleato con il sindaco Falchi).

LE AFFLUENZE COMUNE PER COMUNE (clicca qui)

Il test delle comunali è interessante per capire qualche indizio su dove andrà il centrosinistra. Tutti si affretteranno a dire che non si può avere indicazioni precise; certo è che nel Pd, anche toscano, sono in ballo posizioni diverse. Il tema è uno e uno solo: le maggioranze larghe. Ma in quale direzione? La sinistra dem/lettiana/orlandiana/ex zingarettiana guarda dritto a Cinque Stelle e Leu (esperimenti in tal senso ci sono a partire da Grosseto, unico capoluogo di provincia al voto), ma la componente riformista potrebbe mettere la freccia anche verso il centro (più che a sinistra) in un fronte moderato allargato appunto a forze uscenti dal già populismo/sovranismo di centrodestra. Alleanze variabili dunque. E in tutto ciò Italia Viva che fine fa? Fuori dalla coalizione di centrosinistra come a Sesto Fiorentino e a Grosseto dove il partito di Renzi corre da solo o come a Reggello (Firenze) dove si è ricompattata l’alleanza che ha fatto vincere un anno fa Eugenio Giani? Già, a fine settembre 2020 il centrosinistra vinse la sfida alle Regionali grazie ad una coalizione ampia (da Articolo Uno a Iv) con il tesoretto del 5 % di Italia Viva.

Sullo sfondo c’è un Pd toscano diviso che alla vigilia del voto non ha trovato accordo sui nomi della segreteria regionale mentre a livello provinciale corrono già veleni per i congressi autunnali (un esempio su tutti? Il Pd pratese). Non sta benissimo nemmeno il centrodestra toscano che porta alle urne amministrazioni significative come Montevarchi e Sansepolcro oltre Grosseto. Forza Italia (con il coordinatore Massimo Mallegni) si è legata al dito la sconfitta alle Regionali sottolineando la necessità di candidature autorevoli "che non si improvvisano". Fratelli d’Italia gode della spinta di Giorgia Meloni e sgomita per il ruolo di leadership, la Lega deve fare un tagliando al motore che sembra incepparsi anche a causa delle lotte intestine. E la partecipazione? È del 25,64% l’affluenza alle urne (alle 23) per le elezioni suppletive della Camera mentre per le Comunali (sempre alle 23 di ieri) l’affluenza è stata del 45,26%.