Elezioni 2020 in Toscana: Pd, già bagarre. Centrodestra ai ferri corti

Elezioni 2020: Mansi "contesa", Giani si candida, Saccardi s’arrabbia. E Bonafè in pole

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Firenze, 28 giugno 2019 -  Centrosinistra e centrodestra partono più o meno appaiati. Nessuno avrebbe il 40 % fatidico che dà la vittoria per il governatore. E hanno problemi analoghi di amalgama. Così le previsioni per le elezioni regionali toscane 2020 sono un bel rebus nei due poli con i Cinque Stelle destinati all’oblio se non si svegliano nel giro di poche settimane.

Di fatto la campagna elettorale è già partita. A sinistra i fuochi d’artificio dello start li ha lanciati Eugenio Giani, attuale presidente del Consiglio regionate toscano, che il 25 giugno al teatro Puccini a Firenze ha proposto il suo laboratorio di idee e di fatto la sua candidatura per governatore. Con lui un abbraccio immediato ‘live’: 700 persone ad ascoltarlo, diverse centinaie rimaste fuori. Giani ci crede eccome forte anche del sostegno di un centinaio di amministratori (sindaci, consiglieri, assessori) proprio al teatro. E qualche abbraccio il giorno dopo come quello dell’ex sindaco di Siena Valentini che per lui ha speso messaggi di stima.

Giani, un renziano che piace a molti zingarettiani, si lancia in pole, forte dell’esperienza e cosciente che questo è il suo momento. O ora o mai più anche perché lui incarna la figura adatta per il momento storico dei dem toscani: legati, molti, comunque a Renzi e proeittati a un futuro prossimo che sa tanto di mediazione. C’è lo scoglio primarie. Si faranno? Lui non le teme. "Se si fanno sono il primo a rallegrarmene dopo dieci anni di Rossi è giusto confrontarsi" dice entusiasta.

L’accelerazione gianiana ha lasciato anche qualche muso lungo nel Pd regionale. L’assessore Stefania Saccardi (che resta tra i papabili candidati) proprio a poche ore dalla presentazione teatrale, avrebbe "ripreso" alcuni esponenti dem che avevano annunciato di far parte della serata. Nervosismi che denotano il clima non proprio di un ‘volemose bene’ zingarettiano o di "solo uniti si vince", slogan rilanciato dalla segretaria Simona Bonafè all’indomani della vittoria ai ballottaggi a Prato e Livorno. La stessa Bonafè, campionessa di preferenze alle Europee, potrebbe scendere in campo per la sfida toscana se da Roma si decidesse per questa scelta «forte».

Nel dibattito anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: "Se c’è chi accende scintille io faccio il pompiere. Abbiamo vinto a Firenze, Prato, Livorno perché abbiamo presentato per tempo candidati giusti e abbiamo tenuto il partito e la coalizione uniti".

Intanto lo scenario del possibile candidato civico intreccia i destini delle due coalizioni su uno stesso nome, quello di Antonella Mansi, vice presidente di Confindustria e presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana. Potrebbe esser il profilo lanciato dal governatore Rossi, ma piace molto anche a Forza Italia per calare un asso da contrapporre a Susanna Ceccardi, leader toscana della Lega. Fatto sta che pochi giorni fa l’imprenditrice ha partecipato a un incontro in un albergo ai piedi di piazzale Michelangelo a Firenze in cui c’era, oltre al "collega" Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze, anche la segretaria dem toscana Simona Bonafè. E il discorso potrebbe essere scivolato sulle prossime regionali. Top secret l’esito. Il Pd le chiede di scendere in pista tra dem e alleati o le chiede di non cedere alle lusinghe di Forza Italia e di rimanere fuori dalla partita? "E’ una persona in gamba" dice Stefano Mugnai, deputato e coordinatore toscano di Forza Italia, «ma di nomi ne abbiamo molti». Il centrodestra, fanno capire i berlusconiani chiede dialogo. Insomma la Lega non può dettare la linea in solitaria per trovare un "candidato di qualità e di sintesi, stavolta davvero condiviso".