Toscana, la sinistra scomparsa. Per la prima volta è fuori dal consiglio regionale

Renzo Ulivieri amaro: "Serve una profonda riflessione"

Renzo Ulivieri (Ansa)

Renzo Ulivieri (Ansa)

Firenze, 22 settembre 2020 – Per la prima volta la sinistra in Toscana non entra in consiglio regionale. Toscana a sinistra si ferma al 2,86%, il suo candidato Tommaso Fattori al 2,23% e resta fuori. Nelle regionali del 2015 ottenne il 6,27%. Sinistra civica ecologista, collegata a Giani, ottiene il 2,96% (sotto il quorum del 3% ed è esclusa). I due partiti comunisti, quello di Catello e quello di Barzanti, sono entrambi all’1%. Fuori anche i verdi. 

Il crollo della sinistra, dello spezzatino di sinistra, solleva già le polemiche. Ha vinto Giani, ha vinto il Pd, ma ha vinto anche la paura della destra, ha vinto il voto utile. A sinistra di Giani c’è il vuoto, c’è «un popolo invisibile, orfano di chi lo difende e per questo in tante periferie ha votto anche la destra sociale di Fratelli d’Italia». «In Toscana ha vinto la paura della destra, il voto utile. Hanno perso le sinistre, vittime di autoreferenzialità e tatticismo. E’ una Caporetto per la sinistra. In Toscana, ovunque collocata, per la prima volta è fuori dal consiglio regionale. Ma sarebbe sbagliato dire il popolo non ci ha capito. La responsabilità di tutto questo è solo in capo alla sinistra stessa. Ora serve umiltà per ripartire dai bisogni dei lavoratori e dei più deboli, per restituire davvero speranze di cambiamento in una fase in cui la crisi colpisce il lavoro e i più deboli sono in costante aumento» dice Daniele Calosi segretario generale della Fiom Cgil di Firenze.

«Il voto utile ha convinto tanti elettori della sinistra a scegliere o il voto solo al presidente o al principale partito. La grande affluenza ha premiato solo il Pd – sottolineano i vertici toscani di Si (Sinistra italiana) –  ma questo risultato obbliga la sinistra toscana a riflettere sulle prospettive. L’elettorato di sinistra c’è ma non siamo stati in grado di rappresentarlo».

«Indubbiamente è meglio la vittoria di Giani rispetto a quella della Ceccardi ma i programmi erano simili, quello che fa riflettere è che in Toscana la sinistra non c’è più, e questo deve innescare una seria riflessione, occorre una svolta sostanziale» dice all’agenzia Adnkronos Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione italiana allenatori e candidato alle regionali con la lista Toscana a Sinistra. «Dobbiamo cambiare il nostro modo di comunicare e di farci sentire dalla gente» aggiunge Ulivieri.

Daniela Lastri e Simone Siliani, coordinatori di 2020 a Sinistra (di cui fanno parte anche Articolo 1 e Comunità Civica Toscana), una delle realtà della lista Sinistra civica ecologista a sostegno di Giani, sottolineano che «il risultato di Sinistra civica ecologista ha il sapore della beffa: rimanere fuori dal Consiglio regionale per un minuscolo 0,04%, cioè 2-300 voti, lascia un sapore amaro in bocca. Ma allo stesso tempo siamo orgogliosi e finanche sorpresi di un risultato clamoroso per una formazione nata da pochi mesi e senza strutture organizzate, né padrini e finanziatori, alle spalle».