Catia Bastioli, ipotesi super ministra alla transizione ecologica

Manager d'azienda, ex presidente di Terna, folignate e cavaliere della Repubblica. Piace a Grillo e ha ottimi rapporti con Renzi, guida la Novamont di Terni

Catia Bastioli

Catia Bastioli

Perugia, 12 febbraio 2021 - Il Quirinale lo conosce bene perché è stata insignita due volte di alte onorificenze (Cavaliere della Repubblica nel 2013 e nel 2017), la politica la conosce ancor di più perché è stata al centro anche di polemiche (le buste di plastica riciclabili obbligatorie per fare la spesa, caso esploso nel 2018), conosce il mondo del Movimento 5 Stelle da cui sarebbe arrivato il suo nome sul tavolo del premier incaricato Mario Draghi, conosce il mondo renziano in quanto è stata presidente di Terna durante il governo dell'ex rottamatore ed ha partecipato alla Leopolda, ma soprattutto ha un curriculum lungo così che potrebbe portarla a guidare il ministero della Transizione ecologica.

Catia Bastioli, folignate, manager d'azienda, laureata a Perugia, la sua società, la Novamont, ha lo stabilimento a Terni, è accreditata come la super ministra del governo nascente. Manager e autrice di significativi contributi scientifici, libri e brevetti tra cui  quello sul materiale di origine vegetale usato nel confezionamento di sacchetti completamente biodegradabili per la raccolta rifiuti, ha contribuito quindi a creare una cultura industriale particolarmente sensibile ai problemi di impatto ambientale e di eco-sostenibilità dei processi produttivi. Oltre alle onorificenze, nel 2008 ha ricevuto la laurea honoris causa dall'Università di Genova in Chimica Industriale e successivamente dall'Università di Foggia. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2013, ha ricevuto il “Premio Eureka” per l’innovazione tecnologica e nel 2007 il premio “Inventore europeo dell’anno” per le invenzioni relative alle bioplastiche tra il 1991 e il 2001 e per essere riuscita a tradurre i risultati di ricerca in impresa industriale.  Dal 2014 al 2020 è stata presidente della mega società Terna che gestisce le reti elettriche italiane.

Al momento del suo addio ha detto:  "Penso di aver operato con scienza e coscienza. Prima con Matteo Del Fante e poi con Luigi Ferraris, siamo riusciti a portare a casa risultati importanti, grazie ad una visione di forte innovazione che oggi ci pone come drivers della transizione energetica e campioni di sostenibilità. Ciò detto il mio impegno attraverso Novamont, Terna e le altre attività è di creare insieme a tanti partners una piattaforma di innovazione che crei ponti tra settori diversi perché l’Italia possa giocare la partita da leader, oggi più che mai”. Parole, come transizione energetica, sostenibilità ambientale, che adesso sono attuali più che mai in un'Italia che va scoprendo la necessità dell'economia circolare.