Roma, 27 gennaio 2021 - In piena crisi di governo (qui le ultimissime di oggi), archiviate le dimissioni di Conte, è già partito il totonomi per Palazzo Chigi. La strada per il Conte ter appare in salita, i numeri al Senato non ci sono e il neonato gruppo dei Responsabili, al momento, non sembra sufficiente. La palla è nelle mani di Mattarella che avvia oggi le consultazioni. Senza le condizioni per un reincarico al presidente del Consiglio uscente, ecco che la rosa dei candidati alla poltrona di nuovo premier non sarebbe poi così ampia. Fermo restando che a un capo del governo serve una maggioranza: non si dovesse concretizzare, al Quirinale non resterebbe altro da fare che sciogliere le Camere e indire elezioni anticipate. Prima, però, il Colle è intenzionato a tentare tutte le strade possibili per evitare le urne. Ecco quindi chi potrebbe ambire - o meglio essere chiamato - a sedersi sullo scranno di Palazzo Chigi.
Crisi di governo: cosa succede oggi? La diretta
Luigi Di Maio
Ora la linea del Movimento 5 Stelle è ’Conte Ter o morte’, ma in realtà, se i ’costruttori’ continueranno a mancare, l’ipotesi di un governo con premier un big pentastellato come Di Maio non è da scartare. Tolto di mezzo Conte, ci starebbe anche Iv.
Dario Franceschini
Schema simile potrebbe riproporsi con un big del Pd come premier: l’esperto Dario Franceschini, tessitore di alleanze è uno dei nomi più caldi. In questo caso, però, Franceschini potrebbe contare su responsabili, FI e Iv, oltre al Pd; il M5s sarebbe diviso.
Lorenzo Guerini
Se invece il big democratico scelto come futuro premier fosse Lorenzo Guerini, ministro della Difesa uscente, allora si potrebbe cercare di riproporre la stessa maggioranza attuale, recuperando Italia viva e magari qualche volonteroso.
Pierferdinando Casini
In caso di ’maggioranza Ursula’, allargata a Forza Italia e magari +Europa, Azione, Cambiamo, Udc e Idea, bisognerebbe trovare un nome che metta d’accordo i moderati. Ad esempio, il senatore Pier Ferdinando Casini.
Marta Cartabia
Se le mediazioni politiche fallissero, ecco il governo tecnico per traghettare verso le urne il Paese a maggio o giugno. In questo caso, a guidarlo potrebbero esserci Marta Cartabia, ex presidente della Corte costituzionale, o la ministra Luciana Lamorgese.
Mario Draghi
Sembra quello dell'ex numero uno della Bce l'unico nome possibile in caso di governissimo con tutti dentro, anche la Lega. Uno scenario in cui solo Fratelli d'Italia resterebbe fuori dalla maggioranza.