Verso le elezioni regionali/ "Candidato leghista forte o uno di Fratelli d’Italia"

Meloni suona la sveglia agli alleati: «Vogliamo vincere». In campo quattro nomi C’è l’ex sottosegretario Picchi tra i papabili del Carroccio. Ipotesi primarie

Pienone a Firenze il 19 dicembre scorso per la cena con Giorgia Meloni

Pienone a Firenze il 19 dicembre scorso per la cena con Giorgia Meloni

Firenze, 4 gennaio 2020 - Più decisa che mai. «Sono Giorgia, sono una mamma, sono cristiana, sono italiana». E ora anche tra le donne potenzialmente più influenti del mondo secondo l’analisi del Times. Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, coerente nel 2020 come nel 2019, concentrata sugli obiettivi (partito a doppia cifra a livello nazionale), determinata. La partita Toscana è tra le sue priorità nello scacchiere delle elezioni regionali che verranno. Ci tiene e sa che l’occasione è davvero storica. Ha toccato con mano l’entusiasmo e non vuol tradire i toscani che hanno riempito il Mandelaforum a Firenze a metà dicembre in un grando abbraccio proprio a lei e gli oltre 90mila che in Toscana hanno votato FdI alle ultime Europee (4,9 per cento).

«Nessun inciucio, nessuna desistenza, in Toscana il centrodestra corre per vincere. Non ci sono alternative» ha detto nelle ultime ore agli alleati della coalizione e ai suoi sul territorio. Non vuol sentire parlare di strategie «alla meno»: «Nessuna ambiguità, la Toscana più che mai è contendibile. Non possiamo permetterci che l’occasione vada sprecata» ha ripetuto. Fedeltà agli alleati «perché gli avversari sono fuori dalla nostra coalizione» . E quindi le regole del centrodestra dicono che la scelta del candidato a governatore spetta alla Lega proprio perché la coalizione ha condiviso i nomi per tutti le regioni. C’è però, ora più che mai in attesa del voto emiliano (26 gennaio), qualche distinguo e qualche dubbio crescente. La Lega sta scegliendo i candidati migliori? La classe dirigente del Carroccio dal centro Italia in giù ha la stessa esperienza di quella del nord? FdI non sgomita, ma vuole vederci chiaro. Quindi serve nel centrodestra un programma forte e condiviso (su cui si sta già lavorando) e un nome autorevole ed esperto che possa essere «assolutamente competitivo, fino all’ultimo voto» ripetono dai «Fratelli». I nomi, Giorgia li ha pronti: un poker forte da mettere sul tavolo: Giovanni Donzelli, deputato, ex consigliere regionale; Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in consiglio regionale, i sindaci di Pistoia Alessandro Tomasi e Diego Petrucci di Abetone-Cutigliano. Ma se non si trovasse la quadra e il dibattito rischiasse di avvitarsi dai Fratelli d’Italia si potrebbe tirare fuori l’ipotesi primarie (prima volta nel centrodestra). La Lega rimanda al mittente ipotesi di inciuci o desistenza. Rispunta il nome di Guglielmo Picchi, fiorentino, ex Forza Italia, già sottosegretario agli esteri del governo gialloverde mentre Forza Italia naviga a vista. Massimo Mallegni, nel vuoto d’incertezza in cui naviga il partito, si è autolanciato mentre c’è chi dice che in Toscana c’è l’ipotesi che ci siano liste comuni Forza Italia-Cambiamo di Toti anche se Giorgio Silli aveva ribadito, pochi giorni fa, che il nuovo partito presenterà liste proprie nella coalizione.