Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, la ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati e il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il disegno di legge sull'Autonomia differenziata, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, Roma, 02 febbraio 2023. 
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

I ministri Fitto, Calderoli e Casellati

Firenze, 4 febbraio 2023 - Una proposta "assolutamente inadeguata", che però non cancella la voglia di far sì che la Toscana "sia della partita". Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, da un lato conferma la sua posizione favorevole all’autonomia differenziata in genere, dall’altro boccia il Ddl Calderoli appena varato dal Consiglio dei ministri. "Ritengo che il principio sia giusto, tanto che regioni come Emilia Romagna, Lombardia, Veneto erano già arrivate alle soglie dell’attuazione durante il primo governo Conte – ha detto -. E questa volta voglio che la Toscana sia della partita. Però questo disegno di legge probabilmente risente di un radicalismo delle posizioni nell’approssimarsi delle elezioni in Lombardia, che rende assolutamente inadeguata la proposta fatta. I Lep (livelli essenziali di prestazione, ndr ) devono essere precisati prima di prevedere le intese e il ruolo del Parlamento deve esser più forte. Il testo di legge sicuramente va rivisto. L’autonomia differenziata deve essere questa: Regione per Regione scegliere tre, quattro, cinque cose che hanno una peculiarità che rende migliore la gestione regionale". D’accordo Italia Viva. "È una riforma approssimativa e improvvisata – ha detto il capogruppo, Stefano Scaramelli - che sembra più finalizzata a spot elettorali che a una progettualità seria su un tema per noi fondamentale e sul quale saremo disponibili a un confronto vero". Di tutt’altro parere, ovviamente, il centrodestra. "Per chi ha sempre creduto che l’autonomia potesse essere la strada per far ripartire l’Italia è un momento emozionante – ha commentato Marco Casucci (Lega) -. Adesso, auspico che tutte le Regioni prendano in considerazione di agganciarsi a questo treno. Il presidente Giani pareva propenso: ora, viceversa, manifesta delle perplessità. Mi auguro che non si faccia condizionare da esigenze congressuali". "A 100 giorni dal suo insediamento – ha detto Francesco Torselli (Fdi) - il Consiglio dei ministri ha votato un primo testo di una delle tre riforme istituzionali che vogliamo attuare. Di coerenza non possiamo parlare riguardo al governatore Giani: prima si è detto favorevole all’autonomia differenziata e dopo 24 ore ha preso le distanze dalla proposta di Calderoli, che tutti sappiamo essere una base di partenza". "Con questo testo si scelgono l’efficienza e l’assunzione di responsabilità, senza squilibrare il rapporto fra Nord e Sud – ha proseguito Marco Stella (Forza Italia) -. Ci auguriamo effetti virtuosi anche sull’efficienza sanitaria in Regioni come la nostra, oberate da liste d’attesa". "Il tema dell’autonomia differenziata potrebbe essere fatale per la Toscana – ha commentato invece Irene Galletti (M5S) -. Il presidente Giani dovrebbe pensare seriamente se passare al centrodestra, con cui sembra avere più affinità rispetto a molti colleghi del Pd. È preoccupante vederlo muovere in maniera sempre più autarchica, su una riforma che mette in discussione l’unitarietà d’Italia. Non siamo più ai tempi del Granduca: il Movimento 5 Stelle, non a caso, sta facendo una seria riflessione su ricentralizzare tutto". "Quello del governatore è un cambio di posizione curioso – ha detto Elisa Tozzi (Toscana Domani) - che sembra dettato più da una contrapposizione politica che da un’analisi del Ddl Calderoli, al momento prematura. Aumentare l’autonomia è comunque rischioso: basta guardare cosa sta avvenendo in sanità. Occorre essere ben preparati per fare certe scelte".

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Firenze, 4 febbraio 2023 -&nbsp;Una proposta "assolutamente inadeguata", che però non cancella la voglia di far sì che la Toscana "sia della partita". Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, da un lato conferma la sua posizione favorevole all’autonomia differenziata in genere, dall’altro boccia il Ddl Calderoli appena varato dal Consiglio dei ministri. 
"Ritengo che il principio sia giusto, tanto che regioni come Emilia Romagna, Lombardia, Veneto erano già arrivate alle soglie dell’attuazione durante il primo governo Conte – ha detto -. E questa volta voglio che la Toscana sia della partita. Però questo disegno di legge probabilmente risente di un radicalismo delle posizioni nell’approssimarsi delle elezioni in Lombardia, che rende assolutamente inadeguata la proposta fatta. I Lep (livelli essenziali di prestazione, ndr ) devono essere precisati prima di prevedere le intese e il ruolo del Parlamento deve esser più forte. Il testo di legge sicuramente va rivisto. L’autonomia differenziata deve essere questa: Regione per Regione scegliere tre, quattro, cinque cose che hanno una peculiarità che rende migliore la gestione regionale". 
D’accordo Italia Viva. "È una riforma approssimativa e improvvisata – ha detto il capogruppo, Stefano Scaramelli - che sembra più finalizzata a spot elettorali che a una progettualità seria su un tema per noi fondamentale e sul quale saremo disponibili a un confronto vero". 
Di tutt’altro parere, ovviamente, il centrodestra. "Per chi ha sempre creduto che l’autonomia potesse essere la strada per far ripartire l’Italia è un momento emozionante – ha commentato Marco Casucci (Lega) -. Adesso, auspico che tutte le Regioni prendano in considerazione di agganciarsi a questo treno. Il presidente Giani pareva propenso: ora, viceversa, manifesta delle perplessità. Mi auguro che non si faccia condizionare da esigenze congressuali". 
"A 100 giorni dal suo insediamento – ha detto Francesco Torselli (Fdi) - il Consiglio dei ministri ha votato un primo testo di una delle tre riforme istituzionali che vogliamo attuare. Di coerenza non possiamo parlare riguardo al governatore Giani: prima si è detto favorevole all’autonomia differenziata e dopo 24 ore ha preso le distanze dalla proposta di Calderoli, che tutti sappiamo essere una base di partenza". 
"Con questo testo si scelgono l’efficienza e l’assunzione di responsabilità, senza squilibrare il rapporto fra Nord e Sud – ha proseguito Marco Stella (Forza Italia) -. Ci auguriamo effetti virtuosi anche sull’efficienza sanitaria in Regioni come la nostra, oberate da liste d’attesa". 
"Il tema dell’autonomia differenziata potrebbe essere fatale per la Toscana – ha commentato invece Irene Galletti (M5S) -. Il presidente Giani dovrebbe pensare seriamente se passare al centrodestra, con cui sembra avere più affinità rispetto a molti colleghi del Pd. È preoccupante vederlo muovere in maniera sempre più autarchica, su una riforma che mette in discussione l’unitarietà d’Italia. Non siamo più ai tempi del Granduca: il Movimento 5 Stelle, non a caso, sta facendo una seria riflessione su ricentralizzare tutto". 
"Quello del governatore è un cambio di posizione curioso – ha detto Elisa Tozzi (Toscana Domani) - che sembra dettato più da una contrapposizione politica che da un’analisi del Ddl Calderoli, al momento prematura. Aumentare l’autonomia è comunque rischioso: basta guardare cosa sta avvenendo in sanità. Occorre essere ben preparati per fare certe scelte".

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