Regionali, ribaltone nel Movimento 5 Stelle, Irene Galletti travolge Giacomo Giannarelli

Il capogruppo a Palazzo del Pegaso perde le Regionarie

Irene Galletti (foto repertorio)

Irene Galletti (foto repertorio)

Firenze, 25 gennaio 2020 - Il ribaltone dentro il Movimento 5 stelle, conseguenza dell’addio di Luigi Di Maio, travolge immediatamente anche la Toscana. Giacomo Giannarelli, capogruppo a Palazzo del Pegaso, perde le Regionarie per scegliere, tramite piattaforma Rousseau, lo sfidante per la carica di governatore. Lui, fedelissimo del ministro degli Esteri e leader M5S, è stato sconfitto da Irene Galletti, consigliera regionale pisana. «Complimenti a lei. Il voto va sempre rispettato» dice dopo lo scrutinio il carrarino Giannarelli. Deluso e amareggiato ha scelto Facebook per ribadire solamente che «siamo l’unica forza che elegge il proprio candidato coinvolgendo tutta la sua base attraverso uno strumento democratico». E poi l’invito: «Sosteniamo il Movimento 5 Stelle per tutelare i diritti dei cittadini toscani».

Proprio alla vigilia del voto aveva postato il bilancio della sua attività: 225 mozioni, 12 proposte di legge, 350 interrogazioni ed aveva sottolineato che aveva restituito oltre 120mila euro dai compensi da consigliere regionale. Non è bastato. Ha vinto Irene Galletti: ha ottenuto 859 voti pari al 57,1% del totale mentre Giannarelli ( sarà uno dei facilitatori del movimento per la Toscana) ha raccolto 646 voti pari al 42,9% . Un bel distacco. «Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto - ha commentato Galletti - e sento forte la responsabilità di questo consenso. Davanti abbiamo una doppia sfida: quella di rifondare il nostro Movimento, ma anche una Toscana da curare per l’ambiente, per la sanità e molto altro ancora e il M5S è pronto a offrire ai cittadini le sue proposte per voltare pagina». Il Movimento in Toscana sta vivendo mesi di impasse: incertezze, pochi i punti di riferimento, scarsa presenza sul territorio e molto sui social. Firenze e la regione in generale sono sempre state zone in cui Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, ha avuto grande appeal e sostegno. E proprio il braccio destro di Di Maio ha spesso inviato a Firenze suoi ’ambasciatori’ per cercare di tenere unito il Movimento. Ma la crisi del partito e della leadership ha travolto tutti.

Eppure c’erano stati segnali interessanti e personaggi potenzialmente emergenti: proprio a Firenze nelle ultime elezioni politiche il Movimento 5 stelle aveva mostrato segnali di estrema vitalità quando Nicola Cecchi, avvocato fiorentino, era sceso in campo come candidato del M5s nel collegio uninominale di Firenze del Senato per sfidare Matteo Renzi. Una risorsa potenziale, Cecchi, di cui si sono perse le tracce tra i grillini e probabilmente anche lui ha perso le tracce del Movimento. Poi l’allerta alle scorse Europee (12,7 % in Toscana) e le basse percentuali dei candidati sindaci alle amministrative fino all’ultimo ribaltone del vertice di partito.