Pistoiese, la cura-Consonni funziona "Possiamo risalire ancora la china"

Il tecnico arancione soddisfatto dopo il colpo esterno a Sorbolo "Sfida tosta, non era facile. Bravi i ragazzi a capitalizzare"

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La Pistoiese vince la seconda gara consecutiva (prima volta nella stagione) e continua la rimonta della graduatoria. Luigi Consonni, il tecnico arancione, è soddisfatto, ma realista. Tieni i piedi ben saldi a terra, definendo "sofferto" l’ultimo successo esterno. "È vero che il Lentigione non ha calciato molto verso la nostra porta, ma quella di domenica è stata una gara di sofferenza: i ragazzi sono stati bravi a sfruttare l’occasione, portando a casa i tre punti. Servono anche queste affermazioni per risalire la china. Ho la fortuna di avere una rosa importante, con giocatori di qualità – aggiunge Consonni – che spesso sono costretto a lasciare fuori. Ma se si mettono a disposizione del gruppo come in questa circostanza, beh si possono fare buone cose.

"Questi sono punti che pesano tanto, perché vincere in casa del Lentigione non è semplice – chiarisce il tecnico –. È una squadra che gioca a calcio, che non merita la posizione non brillante che ha in classifica". Spende qualche parola d’elogio per Magri, il secondo portiere sceso in campo per l’infortunio subito da Urbietis nell’allenamento di rifinitura. "Devo fargli i complimenti e glieli faccio volentieri: era all’esordio in campionato dopo aver giocato in Coppa Italia. Ha fatto bene: è stato sicuro nelle uscite, nei rinvii coi piedi. Bene così. È la dimostrazione che è il gruppo ad aver fatto il risultato. Urbietis ha avuto un problemino al polpaccio – rivela poi – abbiamo preferito tenerlo a riposo".

La cura-Consonni, quindi, parrebbe funzionare: gli arancioni sono saliti al sesto posto della classifica con 23 punti assieme al Mezzolara e, per il concomitante pareggio della Giana Erminio, le hanno rosicchiato altri due punti, portandosi a -6 dal vertice. Se pensiamo che gli orange dovranno recuperare anche l’incontro col Forlì, possiamo azzardarci a dire che dopo tanto patire s’intravede il sereno all’orizzonte.

Gianluca Barni