La Giorgio Tesi si ferma per due settimane, proprio sul più bello verrebbe da dire. In realtà la sosta è per consentire a Carl Wheatle di prendere parte agli impegni con la propria nazionale. I biancorossi torneranno in campo domenica 20 nella sfida contro Udine. Approfittando della sosta abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con coach Nicola Brienza parlando dell’inizio della stagione, di Copeland e di quanto questa squadra riesca sempre a stupire. Coach, come affronterete queste due settimane di pausa? "L’unico cambiamento è che sabato e domenica darò ai ragazzi mezza giornata in più di riposo per il resto direi che saranno giornate di allenamento tipo utili per limare qualcosa sia dal punto difensivo che offensivo. Del resto avendo riconfermato il nucleo della passata stagione compreso il sottoscritto, siamo ripartite da dove avevamo finito lo scorso anno. L’obiettivo è sempre quello di migliorare, diciamo che nel nostro caso il fuoco arde ed anche molto bene, ma per mantenerlo è necessario mettere sempre legna nel camino. Quando parlo di limare qualcosa in difesa ed in attacco mi riferisco all’attenzione nelle regole, nei meccanismi difensivi, alla capacità di saper reagire agli imprevisti". Due settimane che serviranno ad inserire nei giochi Zach Copeland anche se da quanto abbiamo potuto vedere non dovrebbe richiedere molto tempo. "Copeland sta andando bene, ha sempre tenuto un profilo alto in allenamento e questo ci ha permesso di alzare l’asticella dell’intensità. Al di là di togliersi un po’ di ruggine, dovuta al periodo di inattività, è il legno di cui parlavo prima che serve a tenere vivo il fuoco". Cosa si aspetta possa dare alla squadra? "Ci attendiamo quello visto nella partita contro Mantova dove, a parte i punti che lui ha sempre fatto, mi ha impressionato il feeling con i compagni che non pensavo fosse già così alto". Ad impressionare in questo inizio di campionato è stata anche la maturità della squadra che sta dimostrando di saper giocare non solo a tutta velocità, ma anche di gestire le partite. "La crescita dei singoli e l’anno in più di conoscenza sono importanti anche perché non va dimenticato che parliamo di ragazzi giovani le esperienze li portano ad acquisire una maggiore maturità. Penso a Carl, Gianluca, Angelo, Matteo che stanno crescendo rispetto a Saccaggi e Magro che di esperienza ne hanno da vendere. E’ vero che c’è un diverso modo di affrontare le partite, saperle gestire quando siamo avanti oppure avere la consapevolezza di poterle riprendere com’è successo contro San Severo". Si aspettava una partenza del genere da parte della sua squadra? "Sapevamo che il punto di partenza era buono, poi in pre stagione ci sono state tante variabili dal caso di Huggins che ci aveva scombinato, al fatto di non poter avere Wheatle, all’infortunio di Saccaggi, a Varnado che è arrivato il ritardo, ma quando siamo stati al completo abbiamo capito che potevamo giocarcela contro tutti". Maurizio Innocenti