L’Olandesina: alla fine nessuno ci mette la faccia

La Pistoiese perde sul campo, retrocede per la seconda stagione consecutiva in serie D, ma soprattutto perde la faccia nel dopo-partita. La dirigenza arancione, con una mossa inaspettata, opta per il silenzio-stampa di tutti i tesserati: né allenatore né giocatori si presentano in sala stampa. Neppure uno tra gli stessi dirigenti: come dire, ai tanti tifosi giunti entusiasti da Pistoia, non c’è nulla da raccontare, niente da spiegare. Peccato. Una sconfitta se possibile peggiore di quella rimediata sul terreno del "Romeo Galli", un campo che resterà nella storia peggiore del club arancione. E dire che i sostenitori pistoiesi avrebbero meritato ben altra considerazione, visti l’amore e la passione che hanno messo in questo finale di stagione (ancor più di sempre, nonostante tutto e tutti). Se è vero che i playout sono un’autentica manna dal Cielo per l’Imolese – terza salvezza consecutiva giunta con questa formula – è altrettanto vero che stavolta pareva essere quella sbagliata. La Pistoiese è scesa in campo per difendersi certo, ma l’ha fatto con ordine, specie nella prima frazione di gioco, ripartendo bene, poco precisa però in fase di rifinitura e conclusione (non è poco, ma per questi livelli…). Avrebbe meritato ai punti di andare in vantaggio. Ma si sa, il calcio non è il pugilato. Dopo appena 24 minuti si è trovata sopra di una rete e di un uomo ed è qui che avrebbe potuto chiudere ogni discorso. E invece, dopo la follia di Vano nel finale di gara-1 al "Marcello Melani", ecco quella di Folprecht 14 minuti più tardi. Niente. Bisogna saper perdere, però.

Gianluca Barni