Ciclismo, San Baronto patrono dei ciclisti toscani

25 anni fa la dichiarazione ufficlale

Il monumento realizzato negli anni scorsi in cima al San Baronto

Il monumento realizzato negli anni scorsi in cima al San Baronto

San Baronto, 20 marzo 2020 - E’ trascorso un quarto di secolo da quando l’allora Arcivescovo di Firenze e Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, Silvano Piovanelli, dichiarò San Baronto patrono dei ciclisti toscani. Ce lo ricorda il monumento che sorge al culmine della salita dal versante di Pistoia. Probabilmente lì il centro, il cuore, della passione in una terra dove il ciclismo è quasi una religione ed è vissuto quotidianamente con partecipazione e passione. La salita del San Baronto, in Toscana, nello splendido scenario della zona del Montalbano, fra vigne, uliveti e caratteristici casali, dove la statua del santo protettore di tutti i ciclisti toscani è collocata alla confluenza delle strade che dalla sottostante pianura raggiungono il “mitico” colle. Oggi San Baronto ospita il passaggio di poche gare ogni anno, rispetto a quelle che transitavano un tempo, perché questa è un’ascesa che veniva inserita nei percorsi delle gare toscane, di tante categorie.

I tempi sono cambiati, le gare diminuite, ma San Baronto rimane ancora un simbolo della passione e della tradizione ciclistica. Il prossimo 7 aprile la ricorrenza dei primi 25 anni, ma quel giorno purtroppo vista la situazione che stiamo vivendo in questo periodo, non ci saranno ciclisti in gruppo a festeggiare l’evento su questa collina teatro di tante gare ciclistiche.