"Atleta dell'anno": la parola... passa a Francesco Valiani

L'ex capitano della Pistoiese e i suoi consigli ai giovani sportivi, destinatari dell'iniziativa de La Nazione

Francesco Valiani, pistoiese, con la maglia del Latina

Francesco Valiani, pistoiese, con la maglia del Latina

Pistoia, 25 febbraio 2015 - Tutti a Pistoia lo ricordano con affetto e simpatia. Lui, pistoiese doc, anche capitano della Pistoiese, ha spiccato il volo dalla nostra città per palcoscenici ambiziosi di serie A e serie B. E' ancora molto legato a Pistoia e in cuor suo, immaginiamo, spera di tornarci un giorno come giocatore, magari indossando nuovamente la fascia, come dieci anni fa. Lo abbiamo intervistato al telefono mentre si trova a Latina (serie B) dove con i nerazzurri prova ogni settimana a uscire dai bassifondi di graduatoria: il "nostro" Francesco Valiani ha salutato Pistoia anni fa dopo la trafila nelle giovanili arancioni, quel momento in cui si è adolescenti ma ci si affaccia nel mondo dei grandi. Le sue parole calzano alla perfezione per l'iniziativa "Atleta dell'anno", promossa da La Nazione di Pistoia e mirata a votare i migliori giovani sportivi locali (iniziativa aperta a chi ancora non ha compiuto 19 anni; i tagliandi per votare si trovano sul quotidiano nei primi giorni di ogni settimana e vanno portati di persona alle redazioni di Pistoia e Montecatini o spediti per posta indicando nome dell'atleta, disciplina e società di appartenenza). 

"Sono andato via da Pistoia a 19 anni - racconta - dopo aver giocato nella Berretti e nella Primavera della Pistoiese. Giocavo in casa e ho avuto la fortuna di ritardare così l'allontanamento dalla famiglia e dagli amici. Quello attorno ai 18-19 anni è comunque un momento cruciale in cui uno indirizza la propria vita tenendo conto di forza di volontà, sacrifici e convinzione. Ci vuole anche l'opportunità precisa e un pizzico di fortuna oltre che naturalmente alla qualità: è una prima selezione, molto dura, che ha vantaggi e svantaggi: hai meno pensieri perché sei giovane ma devi anche avere la testa per sfondare e andare avanti pensando già come un grande. A 18 anni ci sono altre priorità, bisogna saperle dosare". In quegli anni infatti si cominciano a formare gli atleti di domani: uno sforzo in più può rivelarsi decisivo per entrare nello sport che conta. "Può cambiare la vita sportiva ma non solo - continua Francesco Valiani -. Da divertimento e passione infatti può essere improvvisamente vita, carriera, professione. E' una bellissima opportunità e lì per lì nessuno se ne rende conto. Può valere la pena fare qualche sacrificio e i semi uno li raccoglierà più avanti. Sono momenti particolari perché c'è chi crede fortemente in te e chi invece dice il contrario, chi ti sostiene e chi magari ti ostacola. Per questo il mio consiglio ai giovani sportivi è di tenere duro, avere sicurezza nei propri mezzi e avere un obiettivo da seguire finché è possibile".